luce e gas

Se l’apertura del mercato libero dell’energia in Europa è stato largamente insoddisfacente, nel nostro Paese è opportuno fare dei distinguo: il processo di apertura del mercato, infatti, ha avuto un decorso sostanzialmente virtuoso per quanto riguarda le imprese mentre per quanto riguarda il mercato domestico e delle piccole e piccolissime imprese il bilancio è assai più contraddittorio. A confermarlo il tasso di switching dei clienti domestici verso fornitori del mercato libero non integrati che, secondo recenti dati dell’Aeeg, nel 2012 è stato pari solo al 6,4% per l’energia elettrica e a 4,5% per il gas.
Si tratta a tutti gli effetti di una liberalizzazione incompiuta. E’ il principale risultato del workshop del Gruppo di lavoro sull’energia di Consumer’ Forum, che si è svolto durante la seconda giornata di Consumeeting. Dal workshop è emersa la necessità’ di un inversione di tendenza. Come? Occorre puntare sulle leve del mercato, della libera scelta tra offerte e livelli di servizio, del trasparente e rigoroso rispetto di standard (e buone pratiche di autoregolamentazione!) nei processi commerciali; è necessario puntare su un’estensione della qualità e dell’affidabilità del servizio di misura offerto ai venditori di energia e ai clienti finali dai distributori.
E’ necessario condividere urgentemente una roadmap per superare il guado, con slancio, verso il mercato libero. Tuttavia, è questo il contesto per ricordare che non esiste una vera liberalizzazione senza concorrenza e la concorrenza si realizza anche e soprattutto nella tutela del consumatore.
E qual è l’organismo che deve incaricarsi della tutela del consumatore? L’Autorità di Regolazione, da un lato, le Associazioni dei Consumatori, dall’altro. Dal canto loro, per le Aziende avere la fiducia dei consumatori è il primo obiettivo per questo negli ultimi anni, aziende e consumatori insieme, messo in atto una serie di best practice per dare una mano a questo mercato a funzionare meglio e ai consumatori a riacquistare la fiducia.
“Anche negli altri paesi europei ci sono gli stessi problemi – ha detto Kyriakos Gialoglou membro della Direzione generale salute e consumatori che ha concluso il dibattito sulla liberalizzazione del mercato energetico – Se guardiamo però agli altri paesi vediamo anche alcune soluzioni e buone prassi che sono state trovate. Io vorrei riassumere 10 punti fondamentali per il futuro. Il primo è che i prezzi aumenteranno in vista degli obiettivi 20-20-20. Quindi dobbiamo imparare a consumare meglio, quindi meno. Il secondo punto è: l’onere di questi prezzi non é equamente distribuito tra tutti ed è su questo che bisogna int venire,anche grazie all’azione delle associazioni dei consumatori. Poi c’è la questione della bolletta, che deve essere trasparente e semplice. Noi abbiamo individuato una bolletta ideale per la quale si impiegano 2 minuti per leggere la prima pagina e 5 per la seconda. Pensiamo anche alla fattura elettronica perché il futuro va verso il digitale. Poiché vogliamo andare oltre il prezzo faremo partire uno studio comparativo in tutti e 28 gli Stati membri, in cui si misurera’ l’impatto delle misure europee sui consumatori, andando a guardare però l’intera esperienza  del cliente. Dopo 13 anni di liberalizzazione – ha concluso – possiamo dire che alcuni problemi persistono, ma si sono compiuti passi avanti, altrimenti non staremo a questo punto.”


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