Aumenta l’incidenza delle spese obbligate sui consumi delle famiglie: nel 2012 hanno ormai raggiunto il 40% della spesa, complice l’aumento delle uscite per l’abitazione e l’energia. Lo evidenzia il Centro Studi Confcommercio in un’analisi pubblicata oggi.

Tra il 1992 e il 2012 la parte di consumi che le famiglie destinano a beni e servizi obbligati (inclusi gli affitti imputati, cioè la spesa teorica per l’abitazione attribuita alle famiglie che vivono in case di proprietà) è costantemente aumentata, passando dal 32,3% del 1992 al 40,5% del 2012 – ha detto il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio Mariano Bella – Particolarmente significativa è risultata la riduzione di quella parte della spesa che le famiglie orientano all’acquisto di beni commercializzabili, passata dal 51,4% del 1992 al 39,8% del 2012. Le stime per il 2013 confermano, accentuandola, la dinamica di lungo periodo, portando le spese incomprimibili a raggiungere il 40,6% della spesa complessiva sostenuta dalle famiglie”.

E’ aumentata la quota di consumi che le famiglie destinano all’abitazione, che comprende anche l’energia, passata in poco più di 20 anni dal 17,1% al 23,7%. All’interno delle spese destinate a beni e servizi commercializzabili si segnala il progressivo ridimensionamento della spesa per alimentari e bevande, fenomeno che ha caratterizzato anche altri segmenti di consumo considerati “maturi” quali l’abbigliamento e le calzature, i mobili e l’acquisto di autovetture. Nel 2013 la spesa pro capite in valore per le spese obbligate sarà di oltre 6.500 euro a fronte dei 2.700 euro che si spendevano nel 1992.


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