Gioco d’azzardo, GdF: 25% dei locali irregolari
Sono 2.264 gli esercizi controllati e 563 le violazioni contestate, 184 i videopoker illegali sequestrati mentre 203 sono stati i punti scommessa irregolari chiusi nel corso dell’ultimo piano straordinario di controllo eseguito durante lo scorso mese di agosto dalla Guardia di Finanza, con la collaborazione dei Monopoli di Stato, su tutto il territorio nazionale nel settore dei giochi e delle scommesse, con particolare riferimento al contrasto di attività illegali e clandestine. Complessivamente sono state 290 le persone denunciate.
Sono undici i casi che hanno riguardato violazioni delle norme a tutela dei minorenni, alcuni dei quali sono stati trovati a giocare o a scommettere mentre altri erano presenti in aree destinate a giochi con vincite in denaro. In questi casi la normativa a contrasto del gioco minorile prevede la chiusura dei locali da 10 fino a 30 giorni.
Le Fiamme Gialle hanno effettuato controlli anche presso numerose sale da gioco, “con particolare riguardo – viene rilevato – a quelle vicine ai punti di ritrovo dei giovani allo scopo di verificare anche l’iscrizione degli esercizi nell’apposito elenco, il possesso delle autorizzazioni, l’integrità degli apparecchi da gioco, il collegamento alla rete dei Monopoli nonchè l’identità dei giocatori”.
Tra le sanzioni contestate “anche le ultime introdotte dalla Legge di Stabilità 2013 che prevedono una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 a 15.000 euro per ciascun apparecchio messo a disposizione in luoghi pubblici, aperti al pubblico o in circoli e associazioni di qualunque specie che siano sprovvisti delle prescritte autorizzazioni, ove previste”.
“E’ gravissimo e estremamente pericoloso che un esercizio su quattro sia irregolare” ha commentato Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc, sottolineando che “il gioco d’azzardo è un fenomeno che sta andando fuori controllo e il prezioso lavoro della Guardia di Finanza in questo senso va lodato e incoraggiato”.
“La lotta al gioco illegale, che ogni anno fattura circa 20 miliardi di euro, deve continuare, è la prima causa di diffusione della ludopatia, che oggi colpisce circa 1 milioni di italiani più un 10% circa, stimiamo, di minorenni dipendenti” ha spiegato il presidente concludendo che è “immorale che uno Stato lucri sull’azzardo e sulle persone che ne sono coinvolte, pertanto riteniamo che tutti i proventi derivanti dal gioco siano reinvestiti per migliorare, economicamente e socialmente, il Paese, oltre che per aiutare tutte le vittime del gioco e le loro famiglie e nella lotta alla malavita.”