Gioco d’azzardo, proposta di legge della campagna “Mettiamoci in gioco”
Dopo l’ultima tragedia legata al gioco (il 18enne di Ischia che si è suicidato dopo aver perso i suoi soldi giocando online) si fa ancora più urgente una legge che regolamenti in modo rigoroso la diffusione del gioco d’azzardo nel nostro paese. E’ questo il messaggio lanciato dall’incontro promosso oggi a Roma da “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo e dal cartello “Insieme contro l’azzardo” a cui hanno partecipato parlamentari di vari schieramenti e diversi esponenti degli enti locali.
La campagna – promossa da ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, AUSER, Avviso Pubblico, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, FeDerSerD, FICT, FITEL, Fondazione PIME, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Shaker – pensieri senza dimora, UISP – ha avanzato queste proposte:
- eliminazione del termine “ludopatia” dagli atti pubblici, da sostituire con il termine, assai più corretto, di “gioco d’azzardo patologico”;
- divieto di introdurre nuovi giochi con vincite in denaro;
- completare, entro due mesi, il percorso di inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali d’assistenza garantiti dallo stato;
- istituzione di un fondo per la prevenzione, cura e riabilitazione finanziato per un terzo dalla riduzione delle somme destinate alle vincite, per un terzo dagli introiti dei concessionari e per un altro terzo dallo stato;
- impedire l’accesso ai giochi da parte dei minorenni prevedendo l’obbligo di presentazione della tessera sanitaria;
- stabilire una serie di norme per ridurre drasticamente i messaggi ingannevoli e tutelare i minorenni e le fasce più deboli;
- assegnare un potere di regolamentazione agli Enti locali rispetto all’esercizio del gioco (autorizzazioni, orari, luoghi…);
- istituzione di un Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d’azzardo patologico presso il ministero degli Affari sociali, a cui devono partecipare anche esponenti dei Sert e del terzo settore più rappresentativo;
- prevedere attività di formazione specifica per operatori dei Sert, dei Servizi di salute mentale e del privato sociale e, sui rischi dell’azzardo, per gli esercenti dei giochi;
- definire un complesso di limitazioni, divieti e obblighi connessi ai luoghi del gioco per ridurre i rischi di dipendenza (tempo minima di partita, presenza di orologi nelle sale, limiti per il fumo identici a quelli vigenti in tutti gli altri locali…);
- armonizzazione del prelievo fiscale per i diversi giochi, oggi tassati in modo spesso radicalmente, e ingiustificatamente, differente.
“La campagna – ha spiegato il portavoce don Armando Zappolini – è pronta a cooperare con l’intergruppo parlamentare appena costituito per arrivare ad avere, finalmente, una legge sul gioco d’azzardo degna di questo nome. L’incontro di oggi, così partecipato e intenso, ci fa ben sperare. Anche se l’assegnazione della delega sul gioco d’azzardo ad Alberto Giorgetti rimane una ferita aperta, rispetto alla politica, perché assolutamente inopportuna.”