Governo, i Consumatori e i commenti al discorso di Letta
Nel day after della fiducia ottenuta dal nuovo Governo alla Camera (453 sì e 153 no, 17 astenuti), si attende il voto al Senato, previsto per oggi alle 13, e si ripercorre il discorso pronunciato ieri dal nuovo Premier Enrico Letta. Tanti sono stati i temi toccati da Letta, tanto che c’è chi intravede una legislatura dell’intera durata (5 anni) nonostante Letta abbia parlato di una scadenza di 18 mesi per una prima verifica delle cose fatte. Diverse le reazioni al programma di Governo contenuto nel discorso.
La critica principale sta nel non aver chiarito “dove andare a prendere i soldi” per fare alcuni tagli alle tasse, come lo stop del pagamento di giugno dell’Imu e l’annullamento dell’aumento di un punto percentuale dell’Iva che sarebbe dovuto scattare a luglio.
Abbiamo raccolto alcuni commenti della società civile, in primis delle Associazioni dei consumatori. “I cambiamenti elencati dal Presidente del Consiglio sono in larga parte condivisibili e ambiziosi, ma perché diventino reali è necessario dare il via ad una nuova modalità di governo di questo Paese. I partiti, il Parlamento, o un Governo, per quanto di servizio, non potranno farcela se soli. Rispetto alle cose ascoltate, sono tre i punti su cui chiediamo indicazioni chiare e esplicite – ha dichiarato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Anzitutto la certezza dei tempi: di riforma dello Stato, abolizione delle Province, legge elettorale sentiamo parlare da anni. Sul finanziamento pubblico dei partiti, siamo soddisfatti che sia stata recepita la proposta che avevamo avanzato qualche settimana fa, di ancorare il finanziamento dei partiti alla contribuzione volontaria dei cittadini attraverso la dichiarazione dei redditi, ma ci interessa sapere quando questo avverrà. Un modo per dare un segnale chiaro a tutti i cittadini sarebbe quello di costruire un crono-programma pubblico, per monitorare le tempistiche relative alla implementazione dei singoli punti”.
“In secondo luogo – ha aggiunto Gaudioso – la necessità di maggiore chiarezza sulle soluzioni. Ad esempio, sul welfare noi sosteniamo un modello universalistico, basato sui diritti e capace di sostenere la crescita di un Paese che cambia, e non un modello caritatevole e assistenzialista. Da ultimo, il superamento della autoreferenzialità: i partiti, il Governo e i parlamentari non ce la faranno, da soli, a trasformare l’elenco di sfide in realtà. Questo sarà possibile solo se si apriranno le porte e le finestre delle istituzioni ad un rapporto più maturo con i cittadini, ascoltandone le proposte, partendo dalle informazioni che essi sono in grado di produrre, favorendo forme di valutazione civica dei servizi, per fare alcuni degli esempi possibili”. “Solo utilizzando una nuova modalità di governo, che, nel rispetto del dettato costituzionale, si ispiri davvero a quanto scritto nel IV comma dell’articolo 118 – ha concluso Gaudioso – favorendo e sostenendo l’autonoma iniziativa dei cittadini per la cura dei beni comuni, da elenco di intenzioni, il programma si trasformerà in atti concreti. I cittadini sono una risorsa, questa risorsa va valorizzata”.
Positivo il giudizio espresso da Federconsumatori: “Come richiedevamo da tempo, finalmente, vengono prese in considerazione le vere esigenze del Paese: il rilancio economico ed il sostegno al reddito delle famiglie, in particolar modo di quelle che versano in maggiore difficoltà. Bene l’intenzione di eliminare l’aumento dell’Iva, che da sempre abbiamo definito demenziale oltre che dannoso, bene la prospettata riformulazione dell’Imu (con la sospensione dei pagamenti da giugno) e bene anche l’impegno per il rilancio occupazionale, specialmente per i giovani. Accogliamo positivamente anche la volontà di modificare la legge elettorale e di intervenire sul finanziamento pubblico ai partiti”.
“Ovviamente, prima di esprimere un giudizio compiuto, rimaniamo in attesa di vedere come tali intenzioni saranno tradotte in misure e provvedimenti concreti. Ma soprattutto aspettiamo di conoscere in quale modo saranno ricavate le risorse perché tutti questi buoni propositi non rimangano solo una “lista di desideri” – dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori – Affinché tali misure possano essere messe in atto senza compromettere ulteriormente le condizioni già precarie delle famiglie, infatti, è fondamentale che il reperimento delle risorse necessarie sia condotto all’insegna dell’equità: inasprendo la lotta agli sprechi ed all’evasione, nonché agendo sulla tassazione per gli alti redditi”.
Alessandro Mostaccio segretario generale di Movimento Consumatori chiede di “porre grande attenzione a temi importanti come la salvaguardia dei beni comuni (pensiamo ad esempio al referendum sull’acqua per cui gli italiani hanno già espresso il loro volere). Altra problematica da affrontare con urgenza è quella della riforma della finanza: da tempo ribadiamo che sia indispensabile la divisione tra banche d’affari e banche di investimento per rimettere al centro l’economia reale e l’interesse dei risparmiatori”.
“I consumatori – dice Lorenzo Miozzi, presidente MC – hanno bisogno di risposte concrete e di interventi volti alla tutela dei loro diritti. Per il nuovo Governo, ora è il momento di riforme radicali, di vere liberalizzazioni, di ascoltare e fare proprie le esigenze dei cittadini. Il Paese può e deve ripartire dai cittadini-consumatori”.
Infine, Altroconsumo ha inviato un documento con alcune richieste al Governo Letta. In primis, non bisogna dimenticare la class action che rappresenta uno degli strumenti più efficaci di tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori, ma va resa più incisiva con alcune importanti modifiche legislative:
- Semplificazione dell’adesione dei consumatori all’azione.
- Abbattimento dei costi e maggiore libertà nelle modalità con cui si possono informare i consumatori riguardo all’azione.
- La possibilità di potersi rivolgere direttamente al Tribunale civile (senza dover passare da quello amministrativo) per richiedere il risarcimento dopo una decisione dell’Antitrust.
- Fare in modo che l’azione produca effetti nei confronti di tutti gli interessati (tranne quelli che dichiarano di non voler aderire).
Un altro punto richiamato da Altroconsumo sono le politiche di liberalizzazione che hanno conosciuto una battuta d’arresto. Occorre invece creare più concorrenza, regolamentare in modo serio e preciso i monopoli naturali o le posizioni dominanti e tenere alta la guardia su alcuni settori chiave:
- Carburanti. Bisogna promuovere e favorire una separazione tra distribuzione e produzione così da poter rendere indipendenti le industrie della distribuzione dalle compagnie petrolifere.
- Banche. Lo Stato deve garantire all’accesso al credito da parte dei cittadini, attraverso accordi con le banche per concedere mutui e prestiti a condizioni agevolate.
- Trasporti. Negli ultimi anni gli investimenti pubblici sono stati solo ed esclusivamente dedicati all’alta velocità. Occorre al più presto un piano nazionale ad hoc per il trasporto locale, affinché anche nelle tratte più usate dai pendolari, il sistema possa essere efficiente e competitivo.
Infine,il riordino del sistema fiscale è di primaria importanza per lo sviluppo e la crescita economica dell’Italia:
- Iva. In luogo dell’ulteriore incremento di un punto percentuale, previsto per il prossimo luglio, riteniamo più opportuna una revisione puntuale delle aliquote di prodotti e servizi cercando di recuperare il più possibile una base imponibile da assoggettare all’aliquota ordinaria e di estendere l’applicazione delle aliquote agevolate ad alcuni beni che attualmente sono ingiustificatamente tassati con l’aliquota ordinaria.
- Rimborso dell’iva sulla Tia. Sollecitiamo l’approvazione di una norma che sospenda una volta per tutte l’applicazione dell’iva sulla tassa rifiuti e che metta i consumatori in condizione di poter ottenere automaticamente il rimborso di quanto illecitamente incassato dallo Stato. Il precedente Governo ci ha risposto che non verrà rimborsato nulla. Per questo abbiamo avviato 8 class action contro diverse società municipalizzate. Riteniamo che ora debba essere ripristinato lo Stato di diritto e che vada, pertanto, trovata una soluzione politica.
Il nuovo governo? è una minestra riscaldata destinata ad acidirsi abbastanza presto. Noi cittadini siamo davvero strani. I partiti di governo ci hanno tassato fino all’inverosimile. Ora, gli stessi partiti riuniti nello stesso governo ci promettono di toglierci qualche balzello e siamo tutti contenti….E’ proprio vero che ogni popolo ha il governo che si merita!
Non si può che essere d’accordo con i Responsabili delle Associazioni quando invocano un modello di welfare non assistenzialista, ma capace di sostenere la crescita del Paese, quando reclamano una riforma della finanza che rimetta al centro l’economia reale e l’interesse dei risparmiatori, quando auspicano che la class action sia resa più incisiva e quando ricordano che lo Stato deve garantire all’accesso al credito da parte dei cittadini (i quali, sia come consumatori che come lavoratori ed imprenditori, sono il centro motore dell’economia reale, nella quale poi dovrebbero poter investire a ragion veduta i loro risparmi).