Ieri si è riaffacciato l’allarme sulla carne equina che nel mese di febbraio ha messo in agitazione tutta Europa. L’autorità olandese per la sicurezza alimentare (Nvwa) ha chiesto il ritiro di 50.000 tonnellate di carne bovina vendute nell’Unione Europea da un grossista olandese che il mese scorso era rimasto coinvolto nello scandalo della carne di cavallo. L’origine della carne “non è chiara o è sconosciuta” e quindi la sua sicurezza non è garantita ma secondo la Nvwa non c’é prova di pericolo per la salute pubblica.
La Coldiretti rilancia la necessità di avviare subito i controlli sulle importazioni di carne bovina dall’Olanda che ha esportato in Italia ben 65mila tonnellate di carne bovina fresca, refrigerata o congelata nel 2012. “La decisione dell’Autorità olandese – spiega in una nota la Coldiretti – giunge dopo l’allarme della Bbc sulla presenza di carne non identificata in cibi da asporto e soprattutto le voci non confermate sull’uso di carne di cane e gatto morti proveniente dalla Spagna e rivenduta in Olanda e forse usata, oltre che per la preparazione di prodotti per l’alimentazione animale, anche per la preparazione di piatti a base di carne macinata come polpette”.
“Una escalation che dimostra – sottolinea la Coldiretti – quanto siano insufficienti le misure prese dall’Unione Europea per fronteggiare uno scandalo senza precedenti che ha evidenziato la presenza di un giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti che favoriscono il verificarsi di frodi ed inganni, a danno delle imprese e dei consumatori. Per evitare il ripetersi in futuro di tali emergenze e dipanare ogni dubbio sulle effettive caratteristiche del cibo che si porta a tavola occorrono interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta per farla conoscere ai consumatori e scoraggiare il proliferare di passaggi che favoriscono le truffe”.


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