Le discariche del Lazio, in primis Malagrotta, portano l’Italia dinanzi alla Corte di Giustizia Europea: oggi arriva il deferimento da parte della Commissione europea per il nostro Paese che non ha rispettato le prescrizioni della legislazione UE in materia di rifiuti. A causa di un’interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane del concetto di un sufficiente trattamento dei rifiuti, la discarica di Malagrotta a Roma e altre discariche nella regione Lazio sono riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione UE.
Le discariche che operano in violazione della legislazione UE sui rifiuti costituiscono una grave minaccia per la salute umana e per l’ambiente. La direttiva sulle discariche di rifiuti stabilisce che i rifiuti da collocare in discarica devono essere trattati in precedenza, ossia devono subire alcuni “processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero”.
Un’inchiesta europea ha rivelato che alcuni dei rifiuti urbani prodotti nel Lazio non sono trattati in impianti di trattamento meccanico-biologico (MBT) prima della collocazione in discarica, perché il Lazio non dispone di una capacità sufficiente in questo settore. Di conseguenza, una parte dei rifiuti urbani collocati nella discarica di Malagrotta e in altre discariche del Lazio non subisce il trattamento appropriato.
Secondo le ultime informazioni fornite dalle autorità italiane, circa 735.000 tonnellate di rifiuti non subiscono questo trattamento nella provincia di Roma ogni anno oltre a 120.000 tonnellate nella vicina provincia di Latina.
Secondo l’Italia i rifiuti collocati nelle discariche nelle province di Latina e Roma possano essere considerati “trattati”, in quanto sono stati frantumati prima di essere interrati. Secondo la Commissione, invece. il fatto di frantumare o sminuzzare rifiuti indifferenziati prima di interrarli non è sufficiente al fine di prevenire o ridurre, per quanto possibile, gli effetti negativi sull’ambiente e qualunque rischio che ne derivi per la salute umana (come richiesto sia dalla direttiva sulle discariche sia dalla direttiva quadro sui rifiuti), il trattamento deve comprendere anche una corretta selezione dei diversi flussi di rifiuti.
Il 17 giugno 2011 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora, seguito da un parere motivato il 1° giugno 2012. Dopo aver esaminato le risposte trasmesse dalle autorità italiane, la Commissione ha concluso che gli inadempimenti relativi al trattamento dei rifiuti in Lazio continueranno probabilmente fino al 2015.


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