Dopo una serie di sentenze che hanno affermato la natura tributaria della Tia, la tassa d’igiene ambientale, e la conseguente illegittimità dell’Iva applicata, la class action contro Ama approda in Tribunale: fissata l’udienza presso il Tribunale di Roma il 13 giugno 2013. A dare la notizia è il Codici che ricorda in breve la vicenda. Dopo diverse sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione, è entrato in gioco il Comune di Roma.
Con delibera n.50 del 2011 dell’Assemblea Capitolina, “Conguaglio per la Tariffa di Igiene Ambientale di cui all’art. 49 del D. Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22″, per  l’anno 2010, si afferma  che “il corrispettivo riconosciuto nell’anno 2010 da Roma Capitale al soggetto gestore Ama S.p.A per il servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani è soggetto all’imposta sul valore aggiunto”. E non solo, “l’imposta sul valore aggiunto sul corrispettivo riconosciuto nell’anno 2010 da Roma Capitale al soggetto gestore AMA S.p.A per il servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani, ammontante ad Euro 63.000.000,00 costituisce il costo da conguagliare nella determinazione tariffaria, al fine di  garantire l’equilibrio dell’anno 2010 tra i ricavi derivanti dalla tariffa e i costi sostenuti da Roma capitale per l’intero ciclo dei rifiuti solidi urbani”.
Cosa vuol dire in parole povere? Che a pagare il corrispettivo all’Ama devono essere gli utenti. Ma non finisce qui se consideriamo l’inganno nella bolletta, dove nel riepilogo addebiti/accrediti, alle voci: “tariffa rifiuti urbani assimilati” e “tributo ambientale provinciale” si riporta la dicitura “Fuori applicazione IVA”. Nessun dubbio quindi per i cittadini che ricevono la bolletta: il calcolo tariffario è fuori applicazione IVA. Questo però non corrisponde alla realtà. Secondo quanto si legge sulla citata deliberazione, infatti, l’IVA non solo viene applicata, ma viene anche caricata sul conguaglio per il 2010. “Tale comportamento è ingannevole nei confronti dei cittadini, sembra che l’istituzione pubblica voglia esplicitamente sottrarsi alla restituzione delle somme indebitamente percepite – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Per questo motivo il Codici ha promosso una class action contro Ama, con la quale chiederà che vengano restituite ai cittadini le somme indebitamente percepite e maggiorate degli interessi”.
Per aderire alla class action c’è tempo fino al 13 giugno 2013: per compilare il modulo cliccare qui. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi allo Sportello Legale Codici, sito in via Einstein 34, aperto dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00 (tel: 065571996, fax: 0655308791, e-mail: segreteria.sportello@codici.org ).


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