treno

Treni regionali di nuovo sotto attacco. Mancano i soldi e i primi a saltare potrebbero essere loro e la colpa è delle Regioni che non pagano i debiti con Ferrovie dello Stato. A rilanciare la possibilità di un taglio dei servizi ferroviari regionali è stato l’ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti che ha parlato di rischio di crisi di liquidità, nonostante ci siano crediti per un miliardo con le Regioni. Per questo motivo l’amministratore delegato chiede i soldi dovuti, oppure si dichiara costretto a tagliare i servizi.
I ritardati pagamenti della pubblica amministrazione verso i fornitori (che ammontano a circa 80 miliardi di euro) hanno messo in difficoltà migliaia di aziende. E non fa eccezione l’azienda numero uno dei treni in Italia.
Ovviamente, a pagare le conseguenze di tutto questo saranno sempre i cittadini, soprattutto i pendolari, che già subiscono diversi disservizi e problematiche. L’Osservatorio trasporti del Codici, infatti, già da tempo sottolinea le criticità di un servizio segnato da diverse mancanze: le ultime segnalazioni, per fare degli esempi,  riguardano la linea Orte – Fiumicino Aeroporto (Ferrovia Regionale del Lazio FR1): tre ritardi consistenti nell’ultimo mese, senza contare i minuti che i pendolari sono costretti a perdere quotidianamente. Spesso il treno si blocca sulla linea per guasti vari o per problemi non specificati. Molti cittadini lamentano un accumulo di minuti di ritardo, quasi quotidiano, presso la stazione Ostiense. Altra linea recentemente segnalata è la Roma – Civitavecchia (Ferrovia Regionale del Lazio FR5): i cittadini lamentano spesso ritardi, soprattutto in fascia serale. Il più eclatante è stato quello del 20 febbraio, quando il treno da Maccarese ha registrato circa un’ora di ritardo.
“Il Codici denuncia la gravità di una situazione che può portare solamente ad ulteriori danni per i consumatori – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – E’ giusto pretendere il saldo dei debiti, ma a pagare le conseguenze del mancato adempimento non possono essere i cittadini. Ci riferiamo ai pendolari laziali, ma non solo, che ogni giorno usufruiscono del servizio di trasporto regionale lamentando spesso continui ritardi, inefficienze, fatiscenza dei convogli, mancanza di informazioni all’utenza e mancanza di accessibilità per i disabili”.


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