Il CTCU ha inviato un esposto alla CONSOB affinché intervenga presso la Cassa di Risparmio di Bolzano e richieda a questa di eliminare quanto previsto dal CDA il 21 dicembre scorso. Con una delibera, infatti, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha apportato alcune modifiche al sistema di negoziazione delle azioni di propria emissione. Fra queste anche la previsione che “il cliente può (possa) impartire ordini di vendita per un quantitativo massimo di 50 azioni alla volta. L’inserimento di ogni ulteriore ordine può avvenire solo una volta completata l’esecuzione dell’ordine precedente.” Prima di tale data, infatti, e almeno fino verso fine ottobre 2012, ai piccoli azionisti della Cassa era consentito inserire ordini di vendita a sistema senza alcun limite quantitativo di azioni possedute.
Secondo il CTCU potrebbe trattarsi anche di una pratica commerciale scorretta, in quanto i clienti interessati oggi a vendere le azioni della Cassa in loro possesso lamentano di non essere stati informati all’epoca dell’acquisto (si parla anche di vari anni fa), di un tale limite quantitativo imposto e di aver quindi adottato la decisione di acquistare le stesse azioni, nella convinzione di poterle vendere senza grandi problemi in qualsiasi momento successivo. Il cambio in corsa delle regole di vendita nei termini sopra descritti appare quindi come un comportamento arbitrario e vessatorio deciso dagli Organi Direttivi della Cassa, che non può essere accettato. Di qui la decisione di interessare la CONSOB.


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