Cosmetici, la crisi taglia parrucchieri ed estetisti: resiste lusso e “porta a porta”
La crisi si abatte anche sui cosmetici: due anni fa le italiane (e anche gli italiani) andavano dal parrucchiere ogni 33 giorni, mentre oggi ci vanno ogni 45 giorni; e rinunciano all’estetista preferendo trattamenti di bellezza ‘fai da te’ più economici. Per acquistare i cosmetici ci si rivolge alle erboristerie oppure ai venditori ‘porta a porta’ che hanno prezzi più bassi, o addirittura si torna a comprarli per corrispondenza. Mentre il mercato dei prodotti di bellezza, nel 2012, ha registrato un calo di fatturato dell’1,8%, la vendita diretta a domicilio ha chiuso col segno più: +1,2% per il fatturato delle associate Univendita.
Gli unici prodotti che sembrano reggere sul mercato, a cui gli italiani rinunciano difficilmente, sono i profumi che, insieme al maquillage e alle tinture per capelli sono anche i prodotti di bellezza italiani più venduti nel mondo. Di questo e delle ultime tendenze della bellezza si parla al Cosmoprof, la kermesse internazionale della cosmesi made in Italy, che si apre domani 8 marzo alla fiera di Bologna e durerà fino all’11 marzo.
“In media le italiane vanno dal parrucchiere 5 o 6 volte all’anno mentre prima ci andavano 9 volte e il consumo di prodotti per capelli in questo canale registra un calo netto del 6% e quello dalle estetiste del 4% – ha anticipato Gian Andrea Positano, direttore Centro Studi Unipro, Associazione italiana delle imprese cosmetiche – Cala il consumo dei prodotti cosmetici di gamma media. Vanno invece bene le erboristeria e i consumatori scelgono i prodotti caratterizzati dal migliore rapporto qualità/prezzo. Stanno cambiando le abitudini d’acquisto per risparmiare, si sceglie liberamente e con minore scrupolo e ci si rivolge quindi anche ai canali di vendita alternativi, come il porta a porta o le vendite per corrispondenza, controllando attentamente la qualità dei prodotti più economici. In questo periodo il consumatore abbandona gli acquisti di livello medio verso quelli a più basso prezzo ma con la massima qualità. Va dove costa meno e preferisce il naturale, l’ecologico”.
Tengono invece i prodotti di bellezza della categoria ‘lusso’, come creme per il viso e il corpo di alta gamma e i profumi.
Si assiste, poi, ad un aumento delle esportazioni (+7%, per un valore di quasi 2.900 milioni di eur), a conferma della bontà del made in Italy, riconosciuto in tutto il mondo: 2 donne su 3 nel mondo usano trucchi prodotti in Italia, a cominciare dalle tinture per capelli e dai profumi.
Passando alla vendita “porta a porta” il presidente di Univendita Luca Pozzoli fa sapere che “i cosmetici rappresentano uno dei tradizionali punti di forza nella vendita diretta a domicilio, il 12% del fatturato totale delle aziende Univendita: è altamente significativo che in un anno come il 2012, che ha visto i canali di vendita più tradizionali chiudere in negativo sul mercato interno, noi mettiamo a segno un attivo. Credo che la differenza sia data dalla combinazione di 2 elementi – ha detto Pozzoli – da un lato la collaudata professionalità degli incaricati alla vendita, dall’altro l’alta qualità dei prodotti proposti.