I mutui sono un miraggio per i più giovani. Da chi non ha ancora compiuto 30 anni arriva il 23% di richieste di mutuo ma solo il 16% dei finanziamenti erogati viene intestato ai giovani, e in più chi ha ottenuto un mutuo c’è riuscito nel 37% dei casi perché aiutato da un garante o da un cointestatario, quasi sempre un genitore. Per tutti gli altri, ottenere un mutuo è una impresa a dir poco ardua. È quanto emerge da un’analisi effettuata dal comparatore Mutui.it, in collaborazione con Facile.it, che ha analizzato le richieste di finanziamento per acquisto della prima casa compilate negli ultimi sei mesi, evidenziando come ben il 23% delle domande arrivi da cittadini di età inferiore a 30 anni.
Se un preventivo su quattro arriva da under 30, ottenere il finanziamento è complicatissimo per le condizioni economiche dei richiedenti e la precarietà lavorativa, tanto è vero che nel periodo compreso fra luglio 2012 e gennaio 2013 i mutui erogati a un primo intestatario di età inferiore a 30 anni sono solo il 16% del totale.
“Il fatto che ben il 23% delle domande di mutuo prima casa sia compilato da persone di età compresa tra 18 e 30 anni – spiega Lorenzo Bacca, responsabile business unit mutui dell’azienda – testimonia come, nonostante la crisi, permanga la voglia di indipendenza dei giovani italiani, ma che questi paghino più di altri gli effetti della contrazione del credito. Quando le banche devono scegliere a chi offrire un finanziamento non guardano unicamente alla solidità professionale ed economica, ma anche alla storia creditizia che ai giovani, per forza di cose, manca”. Non solo: “I motivi dei rifiuti da parte delle banche – continua Bacca – sono sempre gli stessi: la mancanza di contratti di lavoro stabili, l’assenza di un garante o un cointestatario valido e l’indisponibilità di un profilo creditizio affidabile. La conseguenza peggiore di questo stallo è aver privato un’intera generazione di quel “risparmio forzoso” che è il mutuo, da sempre un punto di forza delle famiglie italiane”.
I giovani sono tagliati fuori dai mutui a meno che non vengano aiutati in qualche modo: i mono-firmatari sono solo il 5,7%, mentre i mutui ottenuti in coppia sono il 4,8%. Tutti quelli che ce l’hanno fatto hanno avuto un garante, in genere un genitore: rappresentano quasi il 6% dei mutui stipulati nel periodo preso in esame. Cosa significa questo? Che il 37% degli under 30 che hanno ottenuto un mutuo ci sono riusciti solo perché supportati da un genitore.
In ogni caso, la richiesta dei giovani che aspirano a un mutuo è di valore inferiore rispetto alla media dei finanziamenti richiesti per la prima casa – pari a circa 122 mila euro – ma mira a coprire una percentuale maggiore del costo dell’abitazione, pari al 70% del valore dell’immobile contro il 60% registrato a livello complessivo.
Nella ripartizione regionale, emerge che prezzi medi degli immobili più bassi o maggiori opportunità di ottenere un lavoro ben retribuito spingono gli under 30 di Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Veneto a provare a comprar casa con più convinzione dei loro coetanei che vivono nelle altre regioni– la percentuale di richieste di mutuo che arrivano da giovani under 30 in queste tre regioni sono rispettivamente del 31%, del 29% e del 27%. Di contro, gli alti costi degli immobili scoraggiano i giovani cittadini di Lombardia, Liguria e Lazio: solo una percentuale del 19-20% si azzarda a chiedere un mutuo.
Cambiano poi gli importi. Le regioni da cui provengono le domande di mutuo più ingenti sono Trentino Alto Adige (148.000 euro), Valle d’Aosta (142.000 euro), Lazio (137.000 euro), Emilia Romagna (135.000 euro) e Toscana (130.000 euro).


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