Natale con “bollicine”? Cia: brindisi in calo ed etichette meno costose
In questo Natale di crisi ci sarà spazio per le “bollicine”? Difficile che gli italiani rinuncino a fare un brindisi, ma le bottiglie stappate saranno meno rispetto all’anno scorso e ci si orienterà verso etichette più economiche. E’ quanto stima la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in base alle rilevazioni condotte sulle intenzioni d’acquisto degli italiani. Quest’anno il giro d’affari delle “bollicine” di Natale sarà complessivamente di 697 milioni di euro, quello per rossi e bianchi intorno ai 345 milioni.
Tra Natale, Capodanno ed Epifania, verranno stappate circa 162 milioni di bottiglie, con un calo dell’1,8% rispetto al 2011. Il primato resta sempre degli spumanti italiani che, con 93 milioni di bottiglie, stravincono sullo champagne (solo un italiano su 20 brinderà con bollicine francesi). Anche i vini italiani la faranno da padroni sulle tavole natalizie, con poco meno di 70 milioni di rossi e bianchi acquistati per accompagnare i piatti della migliore tradizione culinaria. Il vino si conferma uno dei regali più gettonati: nell’85% dei “pacchi-dono” c’è almeno una bottiglia.
Gli italiani brinderanno con un occhio al portafogli: per una bottiglia di spumante si spenderanno in media tra i 5 e i 10 euro, mentre per il vino sarà privilegiata la fascia compresa tra i 3 e i 7 euro. Il 68% delle bottiglie di spumante verrà stappato a casa in famiglia, contro il 32% in locali e veglioni. Quasi il 60% degli italiani preferisce lo spumante dolce (solo il 36% il “brut”).
Le feste di Natale sono, comunque, il periodo dell’anno in cui le bollicine registrano il picco di vendite: ben il 70% degli acquisti di spumante avviene nei 25 giorni compresi tra il 10 dicembre e il 6 gennaio. Quanto al vino, anche quest’anno i rossi prevarranno sui bianchi, con un rapporto di 4 su 5. La scelta degli italiani cadrà soprattutto sulle produzioni etichettate, ma con un buon rapporto qualità-prezzo (74%), senza esagerazioni e lussi.