Ha già raccolto 500 firme a soli 6 giorni dal suo lancio: la petizione (prima al mondo) che chiede alle istituzioni interventi più efficaci nella lotta al contante. A lanciarla è stato il portale Waroncash.org, dopo aver raccolto con sondaggie interventi, alcune idee sul contante, sul denaro elettronico e sulle problematiche che ne frenano lo sviluppo.
Sono 5 i punti su cui insiste la proposta:

  1. Eliminare le banconote da 500 euro
  2. Diffondere i pagamenti con smartphone
  3. Libere commissioni bancarie
  4. Più incentivi
  5. Più comunicazione

Raggiunto il traguardo delle 500 firme, la raccolta continua e si prepara una lettera da inviare alla Commissione Europea e alle istituzioni italiane per chiedere misure più decise alla lotta al contante. L’Italia, si sa, è tra i paesi più affezionati alle banconote e questa “passione” è strettamente connessa all’evasione fiscale. Con meno contante in circolazione diventa più difficile eludere la tracciabilità dei pagamenti.


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2 thoughts on “War on cash lancia petizione contro il contante

  1. Il risparmio di decenni fa che rese forte la lira si fondò sul contante e sulle casse di risparmio(che quella volta non si erano ancora trasformate in voraci banche) ed regalavano agli scolari migliori una somma accreditata su un libretto di risparmio ed un salvadanaio invitandoli a riempirlo.
    Un amico con modesti introiti all’inizio del boom delle carte di credito e bancomat volle regalare alla moglie uno di questi rettangolini di plastica.
    In un mese le spese della famiglia si sono triplicate.
    Chi incoraggia l’uso della moneta elettronica è in mala fede. Tutti sanno che le persone non riescono più a controllare le uscite di denaro con il bancomat, pertanto le carte di credito sono nate proprio per far sforare il budget delle famiglie. Quando anche questa tappa è stata superata sono state inventate le carte di debito con interessi che hanno reso sempre più fragili le famiglie che se ne servivano.
    Il successivo passaggio è stato l’accesso al credito al consumo per metter in moto l’economia del superfluo.
    Quindi con una finanza aggressiva sono state ingannate le persone che si fidavano della propria cassa di risparmio (ora diventata banca) dove per l’assonanza tra BOT e BOND sono stati rifilati a risparmiatori in buona fede,(da parte di professionisti e banchieri in malafede) titoli della Parmalat o “BOND” argentini e fondi sporchi.
    Poi sono giunti i derivati che promettevano rapporti di guadagno 1 a 10 rispetto all’nvestimento fatto. Promettendo guadagni stratosferici e purtroppo indebitando non solo persone fisiche, ma enti pubblici e territoriali come molti comuni e regioni.
    Quindi dalle Borse locali siamo passati a quelle internazionali per collocare il debito pubblico non più al 5 per cento fisso come negli anni ’50 e acquistato quasi totalmente dagli italiani, ma agli speculatori internazionali facendo diventare il mondo un immensa LA VEGAS e l’euro il viatico per operare a livello internazionale by-passando le nazioni e distruggendo la capacità di regolare le proprie economie attraverso la propria moneta.
    Il mercato parallelo ha fatto il resto, attraverso mega transazioni plurimiliardarie con gravi ripercussioni sullo SPREAD.
    Due notizie mi hanno fatto vedere un pò di luce: la Grecia che deve aver finalmente capito che contro di lei è in atto una guerra , e che ha deciso di ricomprarsi lentamente il suo debito sui mercati internazionali anzichè reindebitarsi ancora con le banche europee. Un giovane che ha distrutto le sue carte di credito che lo hanno rovinato e pretende ora di ritirare lo stipendio in contanti. Da sei mesi ogni sera vuol vedere il denaro che ha guadagnato (come facevano i nostri vecchi); li preleva dalla sua cassaforte e si mette a contarlo biglietto per biglietto e finalmente ….. LI VEDE!!!.
    La mente si è ristabilita dalla ubriacatura asciutta della moneta virtuale. Questi due episodi mi fanno ben sperare che la guerra della grandi finanziarie contro la povera gente potrebbe trovarsi oggi ad un punto di svolta.

Parliamone ;-)

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