Riforma del Condomino, animali in condominio. Amministratori: sì con regole
La riforma del condominio è al rush finale. Oggi è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti; ciò significa che sarà calendarizzata presto la discussione in aula al Senato. Tra le nuove regole di comportamento e organizzazione all’interno degli spazi privati e comuni, quelle che fanno più discutere sono quelle relative, ad esempio, alla figura dell’amministratore, sottoposta a un vero e proprio “tagliando” normativo, che ne ridisegna le responsabilità e le prerogative. Tra le nuove caratteristiche della figura cardine del corretto andamento della convivenza condominiale, infatti, troviamo la possibilità di revoca dall’incarico in ogni momento del mandato, oppure, la sua stessa ragion d’essere, che passa da un minimo di quattro a otto residenti nella struttura.Nel testo si trovano anche misure dal forte spirito innovativo, come l’obbligo,per il condominio di aprire un sito web, dove tutti i condomini possano riscontrare bilanci e oneri sostenuti a carico della collettività, semplicemente e in qualsiasi momento, grazie all’autenticazione riservata con un’apposita username e password. Poi c’è la discussa norma che vieta qualsiasi limitazione alla presenza degli animali domestici nei vani condominiali. La previsione è stata criticata dall’Associazione degli amministratoti di immobili secondo cui “In base alle segnalazioni che riceviamo in Associazione, abbiamo calcolato – rileva Giuseppe Bica, presidente dell’ANAMMI – che, su dieci dei nostri iscritti, nove sono chiamati, ogni anno, ad affrontare il problema degli animali in ambito condominiale”.
I motivi delle proteste sono da ricercarsi soprattutto in una cattiva gestione del condomino “non umano”, che spesso degenera in incuria. “Ecco perché è bene seguire alcune regole pratiche per evitare liti tra vicini”, aggiunge il numero uno dell’Associazione. Queste le accortezze che dovrebbero limitare al minimo le dispute.
1. L’animale non è un giocattolo, né un oggetto. E’ dunque importante chiedersi se l’animale prescelto è adatto alla vita che svolgiamo normalmente, alla casa e al quartiere in cui si vive. Ad esempio, se si sta molto fuori casa, prendere un cane rischia di rilevarsi un azzardo. A fare le spese della sua solitudine, infatti, saranno i vicini.
2. Amare gli animali non è un obbligo. Per sondare meglio le reazioni del condominio, parlatene con l’amministratore di condominio, che può fornire qualche indicazione in più sui suoi amministrati.
3. Deiezioni e rumori molesti sono le cause più frequenti delle liti. L’ANAMMI consiglia di insistere molto sulla pulizia, evitando di prendere più animali nella stessa casa. Certo, il condomino intollerante anche al minimo guaito, esiste. Va però ricordato che, in caso di denuncia, non è automatica la sanzione: occorre dimostrare che l’animale turba davvero la quiete condominiale o compromette l’igiene della collettività.
4. Un buon modo per avvicinare umani e animali è farli incontrare. E’ bene che i vicini conoscano il nuovo arrivato e il modo in cui è tenuto. Chiedete ai condòmini se hanno consigli da darvi: li tranquillizzerà.
5. Se avete un cane, non fate mai l’errore di lasciarlo libero negli spazi condominiali. Al guinzaglio sarà anche più facile gestirlo in presenza di altri condòmini.
6. Se, nonostante le accortezze seguite, l’animale combina qualche guaio, affrontate subito la situazione. Scusatevi, ponete rimedio al malfatto ma non nascondetevi.
7. Allo stato, nonostante la giurisprudenza favorevole, non c’è alcun obbligo di accettare animali in condominio, ma soltanto una proposta di riforma del Codice Civile. Prima di accogliere un ospite a quattro zampe in casa, a maggior ragione, occorre una valutazione seria e prudente. Non soltanto per evitare problemi agli umani, ma anche e soprattutto all’animale.
Vogliono rispetto per gli animali che dovrebbero essere accettati nei Condomini: nulla da dire, non sono un anti-animalista, anzi ho il massimo rispetto per ogni essere vivente! Però non ci si rende conto che l’aspetto umano è ormai trascurato e calpestato da tutti. Non si ha piu’ considerazione di nessuno! I nostri diritti sacrosanti di uomini sono oltraggiati da tutti, in particolar modo, dalle istituzioni mondiali. Lo vediamo tutti i giorni. Ci chiedono sempre piu’ sacrifici per degli sbagli o errori economici (per non dire altro) che hanno commesso i vari Governi mondiali e ci tartassano e salassano giorno dopo giorno. La fame e il malessere nel mondo aumenta e si ingigantisce ad ogni istante del nostro misero tempo. Le grandi corporazioni (pochi uomini elittari) si arricchiscono sempre piu’ nel nome di una “crisi” che non esiste. L’hanno pensata proprio bene!
Tale crisi rappresenta solo una loro mera invenzione per approfittare ancora di piu’ delle ricchezze dei poveri cittadini. Per tali elitte la vita dell’uomo ha meno valore di quella di un animale. Le loro pance si ingrassano mentre la moltitudine degli uomini fa la fame tutti i giorni e deve combattere per la sopravvivenza! Facendo leva sulla sensibilità umana ci sono un’infinità di associazioni che chiedono soldi per aiutare qualcuno (ammalati, bisognosi di ogni genere) ma che, in effetti, tali donazioni servono solo per aiutare loro stessi. Non credo piu’ alle favole che ci raccontano.
Poiché solo chi si rispecchia nell’essere vivente che ha di fronte comprende lo stato di necessità dell’altro, si rende conto di essere uguale o simile a quell’essere vivente.
Pertanto, se si prova attrazione e protezione per questo essere vivente è perché forse si rendono conto di essere simili ad essi!
D’altronde è risaputo che il 90% dell’uomo è formato dall’istinto animale ed alcuni superano questa soglia! Quindi, si può comprendere benissimo perché sussiste tale connessione, attrazione o protezione. L’ego umano è così: proietta (o le fanno da specchio) le sue forme mentali negli altri e nelle cose circostanti del mondo.
Mentre puo’ sembrare di esseri sensibili al mondo animale non facciamo altro che avvicinarci ed assomigliare sempre piu’ ad esso, trascurando la nostra natura umana e le problematiche ad esse connesse.
In ultimo vi è da dire che, invece di trovare delle soluzioni alternative ai gravi problemi che l’umanità sta affrontando ci si preoccupa a risolvere dei problemi di una futilità incredibile!
Ma dove stiamo andando al manicomio?
Ascanio cosa c’entra lo sproloquio di luoghi comuni che ci hai propinato con l’articolo? Scrivi le tue banalità in un logo appropriato