E’ ancora polemica sulle bollette Acea: ormai non si contano più i reclami e le denunce raccolte dalle Associazioni dei consumatori. Ci sono utenti che non ricevono bollette da mesi e quelli che continuano a ricevere fatture basate su consumi energetici stimati o su conguagli fantasiosi. Il tutto è accompagnato dal silenzio dell’azienda e di chi dovrebbe controllare il settore, in primis l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Qualche giorno fa ha denunciato il caso anche il consigliere del Comune di Roma Ludovico Todini (Pdl) che ha intimato all’azienda di mettere fine a questa storia.
Todini si è fatto portavoce delle segnalazioni di tanti cittadini romani che hanno lamentato costi spropositati delle bollette Acea per luce acqua e gas.  Il problema principale è il calcolo dei consumi: l’azienda fa pagare quelli stimati e non quelli effettivi, pur essendoci i contatori elettronici. Anzi a causa dei contatori elettronici non è più ammessa l’autolettura. La conclusione è che i costi per gli utenti è di 3-4 volte superiore rispetto al normale. “In alcuni casi sono stati chiesti gli arretrati di bollette pagate – ha precisato Todini – Ancora, chi ha lasciato Acea per altri gestori continua a ricevere richieste di pagamenti e conguagli, in vero non dovuti”. Il consigliere ha intimato all’azienda di mettere fine a questa storia, restituendo agli utenti quanto già versato ma non dovuto, annullando le bollette sbagliate emesse ma non ancora pagate, verificando eventuali iscrizioni al ruolo per mancati pagamenti.
Accanto alla politica ci sono le Associazioni dei consumatori che da mesi e mesi raccolgono denunce e reclami. “Ancora una volta siamo costretti a denunciare l’irregolarità della tariffazione dei consumi, sia per il servizio idrico che energetico, effettuata da Acea spa nei confronti di migliaia di utenti romani che continuano a ricevere fatturazioni (impropriamente definite bollette) con importi da pagare calcolati per consumi stimati e non effettivi”: a dichiararlo è Riccardo Libbi, Responsabile per il settore idrico ed energetico del Lazio dell’Unione Nazionale Consumatori.
“In un momento di crisi e di gravi difficoltà economiche per tantissime famiglie, con il costo dell’energia e dell’acqua sempre più alto, è davvero inaccettabile che l’Acea continui ad applicare consumi energetici stimati, costringendo così gli utenti a pagare conguagli e fatturazioni di migliaia di euro: Acea Gestione Vendita continua a ribadire che la responsabilità di questa situazione è di Acea Distribuzione e viceversa”.
“Anche il servizio di Maggior Tutela – chiarisce ancora Libbi – quella formula contrattuale cioè che poteva rappresentare un’occasione di risparmio, si è rivelato, come al solito, un’ennesima beffa per gli utenti: l’introduzione da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, da luglio 2010, dei prezzi biorari per il servizio di maggior tutela, cioè differenziati a seconda dei diversi momenti della giornata e dei giorni della settimana in cui si utilizza l’elettricità, contraddistinti con le (famose) fasce F1, F2 e F3, non ha infatti portato alcun vantaggio agli utenti perché i contatori elettronici riprogrammati (telegestiti), installati ormai in quasi tutte le abitazioni, non funzionano, non sono cioè in grado di misurare i consumi nelle diverse fasce. Il risultato? I consumi vengono fatturati in bolletta con l’applicazione (guarda caso) della fascia F1, la più costosa, e gli utenti sono costretti ad attivare continui reclami e diffide anche in sede contenziosa per riuscire, dopo parecchio tempo, a pagare il giusto consumo e a recuperare quanto indebitamente versato”.
Anche nel settore acqua, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas non riesce ad intervenire nei confronti di Acea Idrico ATO 2, vietando, ad esempio, l’applicazione del c.d. “contributo di solidarietà” che da quest’anno viene addebitato agli utenti e che l’UNC ha più volte denunciato come illegittimo in quanto contributo di cui si deve far carico il Gestore e non l’utente. Come del resto rimane ancora irrisolto il problema della “tariffa unica” per molti Comuni che non riescono ancora ad essere acquisiti da Acea ATO2, con la conseguenza che moltissimi utenti (sia utenze domestiche che commerciali) continuano a pagare l’acqua ad un prezzo maggiorato rispetto allla tariffa unica applicabile ed avrebbero diritto, a fronte delle bollette illegittime ricevute in questi anni (dal 2000 al 2009) dal proprio Comune, rimborsi che vanno da un minimo di  1.000 ad un massimo di 5.000 euro!
“Credo che sia arrivato il momento – conclude Libbi – di una scelta etica e commerciale da parte di Acea Energia M.T. e Libero Mercato e per Acea Idrico a favore della propria clientela concordando con le Associazioni dei Consumatori scelte programmatiche, investimenti economici e qualità del servizio che siano veramente a vantaggio delle famiglie e che possano riportare serenità alle migliaia di utenti romani oramai sull’orlo della disperazione economica e della crisi di nervi di fronte a certe incomprensibili bollette!”
 


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1 thought on “Acea Energia e Idrico, in bolletta ancora consumi stimati

  1. Non ho parole per quanto sta accadendo a Roma con Acea. Dopo essere passata al Mercato libero (passaggio avvenuto sulla base di inadeguate spiegazioni di un addetto venuto a casa) ho ricevuto una bolletta di chiusura cel contratto con Mercato Tutelato di oltre 500 euro! e mi sono stati addebitati consumi mai effettuati. Attualmente continuo a ricevere (con il nuovo contratto) bollette sovrastimate di più del doppio dei reali consumi, quindi ho ben due contenziosi con Acea…La situazione coinvolge centinaia di cittadini. E’ uno scandalo del quale i giornali non parlano.

Parliamone ;-)

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