Unioncamere: autunno, prezzi alimentari in aumento
Le famiglie fanno la spending review sui consumi alimentari. Tagliano gli sprechi, fanno più acquisti ma meno ingenti, vanno più spesso ai discount e nei mercatini rionali, spostano la spesa verso prodotti più economici. Il che significa spesso anche un abbassamento di qualità del carrello della spesa. Ed è facile intuire che questa tendenza continuerà, anche perché l’autunno in arrivo promette prezzi alimentari in aumento, soprattutto per una serie di prodotti quali carne di suino, di pollo e frutta. A dirlo è Unioncamere, per il quale l’inflazione è la prima causa del calo dei consumi.
Il dato emerge dall’ultima riunione dell’Osservatorio “Prezzi e mercati” dell’INDIS, Istituto dell’Unioncamere specializzato nella distribuzione dei servizi, che parla di “autunno difficile per gli amanti di carne e frutta”, i settori nei quali maggiormente si faranno sentire gli aumenti di prezzo.
Secondo Unioncamere, “l’incremento del prezzo dei mangimi da una parte e il terremoto dell’Emilia Romagna (regione che da sola contribuisce per un quinto alla produzione nazionale di frutta) e la siccità estiva dall’altra fanno prospettare, infatti, un aumento dei prezzi della carne (soprattutto suina e di pollo) e di pere, patate e mele. Queste tensioni appaiono anche più temibili in un contesto, quale quello attuale, in cui gli italiani stanno aggiustando la spesa al più basso livello del reddito presente e futuro: calano significativamente i consumi di durevoli, la spesa si fa sobria ed essenziale”. Al contrario, dovrebbero diminuire o comunque rimanere stabili i prezzi di olio e formaggi.
Nei prossimi mesi si attendono comunque tensioni sui prezzi dei generi alimentari: i rincari dei prezzi alla produzione rilevati su un paniere di 46 prodotti superano a settembre il 4% tendenziale e potrebbero raggiungere il 5% in chiusura d’anno. Si attendono rincari soprattutto per prodotti che più direttamente risentono dell’aumento del costo del mangime: si parla di aumenti del 22% per le carni di suino e del 16% per quelle di pollo. Aumenteranno anche i prezzi di frutta e verdura, per un insieme di cause che comprendono ragioni climatiche, siccità estiva e conseguenze del sisma in Emilia Romagna. In particolare si attendono rincari per mele, pere e patate, mentre in prospettiva i prezzi dovrebbero essere stabili per uva da tavola, carote, cipolle e pomodori.
L’inflazione è la prima causa del calo dei consumi, anche se a fine anno dovrebbe rimanere intorno al 3%, e contribuisce a comprimere il reddito disponibile delle famiglie, considerate anche le conseguenze dei rincari di energia e carburanti. Tutto questo si risolve in un cambiamento di strategie di acquisto e consumo. Spiega Unioncamere: “Le strategie di risparmio adottate dagli italiani hanno assunto svariate forme: la spending review della spesa alimentare si è tradotta in una riduzione degli sprechi, con acquisti più frequenti e scontrini medi in calo, con un ricorso più frequente ai discount e ai mercati rionali, in una maggiore attenzione ai prodotti in promozione ed in uno spostamento verso prodotti più economici (carni bianche in luogo di carni rosse), con una perdita di qualità del carrello della spesa”.