Le stime provvisorie dell’Istat sull’inflazione di agosto in aumento del 3,2% sul 2011, con un carrello della spesa che cresce del 4,3%, preoccupano molto le Associazioni dei consumatori che parlano di crescita improponibile dei prezzi.

Grave l’aumento record dei prodotti acquistati con maggiore frequenza che, sottolinea il Codacons, colpisce in primo luogo le persone povere ed il ceto medio che già faticano ad arrivare alle fine del mese. Tradotto in termini di costo della vita significa che, su base annua, una famiglia di 3 persone spenderà solo per fare la spesa di tutti i giorni 581 euro in più, mentre per una famiglia di 4 persone la stangata sarà di 628 euro all’anno. Una pensionata vedova spenderà 348 euro in più all’anno. “E’ evidente che in queste condizioni il rifinanziamento della social card deciso dal Governo Monti suona come una presa in giro – denuncia l’Associazione – dato che andrebbe ormai data ad almeno un terzo delle famiglie italiane mentre fino ad ora la social card non ha mai nemmeno raggiunto la platea preventivata al momento della sua istituzione, ossia 1 milione e 300 persone”. Il Codacons invita il Governo Monti ad indirizzare la social card almeno alle famiglie ufficialmente registrate dall’Istat come relativamente povere, ossia l’11,1% delle famiglie, pari a 8 milioni e 173.000 persone.

Adiconsum punta il dito contro i prezzi di carburanti e trasporti che hanno spinto in su l’inflaizone. “Il Governo – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – ha annunciato di star lavorando sulla sterilizzazione dell’Iva. Bene, ma nell’immediato il provvedimento da adottare è il taglio delle accise che non hanno più ragione di essere. Inoltre il Governo dia applicazione alla legge sulla regolazione su base annua degli spostamenti dei prezzi alla pompa a seguito delle quotazioni di mercato. Il prezzo dei carburanti – prosegue Giordano – rappresenta un nodo cruciale per l’economia del Paese e per i bilanci delle famiglie, a seguito delle sue immediate ripercussioni sul carrello della spesa e sui costi dei trasporti pubblici locali e privati. Anche solo un abbattimento di circa 40 cent/litro comporterebbe un risparmio per le famiglie di 400 euro/anno ad auto”.

Secondo Federconsumatori e Adusbef è in atto una grave speculazione su prezzi e tariffe: da un lato l potere di acquisto delle famiglie è in caduta libera (-11,8% dal 2008) e i consumi a picco, dall’altro i prezzi e le tariffe continuano a crescere in misura incontrollata. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori il tasso di inflazione concreto e reale è pari al 5,5%, che equivale ad un aggravio di 1.628 Euro annui a famiglia solo per prezzi e tariffe (al netto, quindi, della tassazione).


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