I tagli alla sanità annunciati dal Governo, in particolare quelli alla spesa farmaceutica, mettono a rischio il diritto alla salute dei cittadini. La riduzione del tetto della spesa farmaceutica territoriale, infatti,  non potrà che tradursi in maggiori ticket per il consumatore che si troverà a pagare costi più elevati per rimediare ad una fallimentare gestione della sanità che ha radici lontane nel tempo. Per fortuna qualcosa si muove a sostegno della popolazione: l’Unione Nazionale Consumatori Calabria e l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Reggio Calabria hanno siglato una convenzione per una reciproca collaborazione che guardi alla qualità del servizio farmaceutico prestato.
I tagli alla spesa sanitaria dovranno essere tagli agli sprechi e non ai servizi che dovranno continuare ad essere di qualità caratterizzato, assicurando a tutti efficienza ed equità. Altrimenti a rimetterci saranno, come al solito, i più deboli, ovvero precari, famiglie monoreddito, pensionati e quindi persone anziane e più bisognose di ricorrere a farmaci e a cure.
Il danno maggiore ai cittadini arriverebbe dalla paventata sospensione della convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, avviandosi verso un sistema indiretto per cui il malato pagherebbe di tasca propria i medicinali di cui ha bisogno e, in seguito, il Servizio nazionale provvederebbe al rimborso. Ma in questo periodo di crisi il pagamento diretto è rischioso e potrebbe tradursi in una minor cura da parte dei cittadino verso la propria salute e, soprattutto, verso la prevenzione.


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