Sequestro olio, Confagricoltura: è dimostrazione dell’efficacia dei controlli
Olio spacciato per extravergine che, in realtà, veniva miscelato con olii vergini o ‘lampanti’ greci, spagnoli o tunisini, o addirittura con olii deodorati. Il prodotto finale (ottenuto attraverso i due sistemi di frode) veniva rivenduto allo stato sfuso ad una serie di importanti aziende imbottigliatrici – ubicate in diverse regioni italiane (tra le piu’ importanti a livello nazionale), che provvedevano al successivo confezionamento e cessione alle catene della grande distribuzione sul territorio nazionale ed estero. In taluni altri casi il prodotto era destinato direttamente ad aziende confezionatrici operanti all’estero. Quattro le persone arrestate, e due sottoposte all’obbligo di firma e denunciate, a seguito dell’inchiesta della Procura di Siena, condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con il Dipartimento dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualita’ e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.L’operazione ‘Arbequin’ prende il nome da una varieta’ di olive da olio molto diffusa in Spagna, e utilizzata per compiere la frode. Sono state sequestrate oltre 8mila tonnellate di olio d’oliva ottenuto da illecita miscelazione con materie prime di categoria inferiore o con altra provenienza geografica, soprattutto Spagna, Grecia e Tunisia.
“L’indagine ha evitato una colossale truffa a danno dei consumatori e dei produttori.” E’ questo il commento di Confagricoltura che aggiunge “E’ una chiara dimostrazione dell’importanza dei controlli effettuati su tutto il territorio a difesa di una delle produzioni più rappresentative della qualità della produzione agroalimentare italiana.” “Fatti come questo – continua l’Organizzazione agricola – che falsano il rapporto tra qualità e prezzo, non giovano al settore e vanificano gli sforzi profusi dalle aziende virtuose, che investono in qualità e promozione, e che subiscono la concorrenza di operatori senza scrupoli, che distruggono anni di lavoro e l’immagine dell’intera produzione agroalimentare italiana”.
Credo che il miglior deterrente sarebbe quello di citare tutte le ditta che hanno utilizzato questo tipo di truffa !!!