Luce e gas, Nomisma Energia: a luglio nuovi aumenti (+2% su gas e +1,5% su luce)
Tasse e aumenti stanno mettendo in ginocchio gli italiani, e sembra che non sia ancora finita: dal 1° luglio 2012 potrebbe scattare un nuovo aumento sulle tariffe di elettricità e gas. Si parla di un + 2% per il gas e + 1-1,5% per l’elettricità. E’ quanto anticipa il centro studi Nomisma Energia, in vista del prossimo aggiornamento ufficiale delle tariffe, che l’Autorità per l’Energia deciderà a fine giugno. Il Presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli ha anticipato al Gr Rai che l’aumento sarebbe causato “dall’effetto dei prezzi delle materie prime registrati nei mesi passati”, ma già da ottobre ci saranno “riduzioni”, grazie al calo delle quotazioni del petrolio.
Buone notizia, invece già da subito, per gli automobilisti: “I prezzi dei carburanti stanno scendendo perché a livello internazionale il prezzo del petrolio finalmente cala, si trascina al ribasso anche il prezzo internazionale della benzina, e pertanto alla pompa avremo delle riduzioni nei prossimi giorni di 5-10 centesimi”. Secondo il Presidente di Nomisma Energia, quindi, i prezzi dei carburanti potrebbero scendere “sotto 1,8 per la benzina e sotto 1,7 per il gasolio”.
Immediati i commenti “preoccupati” da parte delle Associazioni dei consumatori.
Secondo il Codacons l’intervento del Governo sul fronte delle tariffe è ormai improrogabile. “In Italia le bollette luce e gas sono le più care d’Europa – spiega il Presidente del Codacons Carlo Rienzi – Solo lo scorso anno gli utenti hanno dovuto subire rincari dell’11,2% per il gas e dell’8,5% per l’elettricità, contro una media europea dell’11% per il gas e del 6,3% per la luce. Peggio ancora nel 2012: a causa degli aumenti tariffari delle bollette energetiche, una famiglia media si ritrova oggi a pagare circa 103 euro in più rispetto allo scorso anno, esclusi i prossimi rincari che verranno decisi dell’Autorità per l’Energia”. “Il Governo deve intervenire a sostegno delle famiglie perché luce e gas, essendo beni primari di cui ci cittadini non possono fare a meno, non possono subire rincari continui e di tale entità” – conclude Rienzi.
“Le previsioni di prossimi aumenti dell’energia sono preoccupanti e disegnano uno scenario di ulteriori difficoltà per le famiglie, che già ora hanno difficoltà a pagare le bollette”. Questo il commento di Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino secondo cui “sono necessarie due azioni: l’Autorità dell’energia rilanci e rafforzi il bonus energia per le famiglie più povere, come già ha fatto con grande successo negli anni scorsi; e le grandi aziende elettriche diano un segnale forte bloccando almeno per 12 mesi i prezzi sul mercato libero, magari rinunciando a un po’ di guadagno, come contributo al Sistema Paese”. “Bene ha fatto l’Eni nei giorni scorsi con la benzina, provocando una corsa virtuosa al ribasso anche da parte dei competitors – conclude Longo – Ci aspettiamo che Enel, Sorgenia, Edison e le altre Multiutilities facciano uno sforzo in questa direzione”.
“Di questo passo l’aumento per luce e gas, da gennaio alla fine dell’anno, rischia di avvicinarsi pericolosamente alla soglia di +200 euro a famiglia – scrivono Federconsumatori e Adusbef – Già adesso, con gli aumenti scattati finora e con le nuove stime di aumento di Nomisma il conto da gennaio è aumentato di circa +72 euro per l’elettricità e +78 euro per il gas. Cifre elevatissime, che risultano particolarmente gravi ed insostenibili per le famiglie”. Le due Associazioni chiedono interventi mirati per il settore dell’energia, tesi a ridurre i pesanti oneri di sistema e ad aumentare la ancora scarsa competitività di mercato. “Anche nel campo dell’energia, infatti, deteniamo il triste primato delle bollette tra le più care d’Europa. Le famiglie francesi, ad esempio, per 100 kWh di energia elettrica (incluse le tasse) pagano il 32% in meno rispetto all’Italia, i cittadini inglesi il 24% in meno. Scenario simile per il gas: in Francia per 100 kWh pagano il 26% in meno rispetto all’Italia e in Inghilterra ben il 41% in meno”.
“Per far diminuire i costi dell’energia anche nel nostro Paese occorre effettuare una sana pulizia delle bollette, depurandole di tutti gli oneri, contributi e tasse che hanno un discutibile legame con i beni acquistati – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – In questo senso, è indispensabile ridurre l’aliquota IVA al 10% per il metano ed al 5% per l’elettricità, cioè ai livelli con cui vengono tassati in Inghilterra, il paese modello per le liberalizzazioni nel settore energetico”.
Secondo la Coldiretti “per effetto dei rincari delle bollette la spesa per energia elettrica, combustibili e trasporti delle famiglie italiane ha superato il 19% e ha sorpassato nel 2012 quella per gli alimentari e le bevande”. Coldiretti ricorda che l’ultimo aumento, scattato a maggio scorso, è stato del 4,3%. “L’ aumento della spesa energetica in un momento di crisi ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie e aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare durante l’estate. Il costo dell’energia – conclude la Coldiretti – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda le attività agricole, ma anche la trasformazione e la conservazione degli alimenti”.
“Non si può aspettare ancora. Il governo deve affrontare il nodo degli aumenti delle tariffe energetiche, che continuano a pesare sulle tasche delle famiglie costringendole a stravolgere il budget per il carrello della spesa”. E’ quanto afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori ricordando che fino al 2010 la quota di spesa per generi alimentari e bevande rappresentava un quarto della spesa complessiva delle famiglie italiane. Ma dall’anno scorso questa quota è andata pian piano riducendosi: il “caro-carburanti” e i continui rialzi delle tariffe energetiche hanno costretto i consumatori a togliere soldi a beni essenziali come pane, pasta e carne e destinarli invece ad altri capitoli di spesa. “La conseguenza è che negli ultimi dodici mesi il budget che ogni famiglia ha destinato a cibo e bevande è sceso a 467 euro al mese, superato da quello per il capitolo energia, carburanti e trasporti, che è salito a 470 euro mensili”.