Osservatorio, conti correnti italiani migrano all’estero: Bankitalia segnala perdita di 274 miliardi di euro
Gli italiani sono sempre più abituati all’utilizzo del denaro virtuale. Giornalmente spuntano infatti nuovi depositi, corredati da carte di credito, di debito o prepagate, scelti confrontando i migliori conti correnti online. Le offerte di banche, poste e istituti di credito stanno al passo e propongono sempre nuove agevolazioni e servizi per conquistare il maggior numero di correntisti possibile.
Il Bollettino della Banca d’Italia sull’evoluzione “dei saldi del sistema di pagamento Target 2” ha messo, però, in luce una situazione allarmante: gli italiani, oltre a scegliere le case vacanza all’estero, tendono sempre più a spostare anche il loro denaro dai conti correnti domestici alle banche straniere. Bankitalia, in particolare, parla di un deflusso verso il Nord Europa che, nel mese di marzo, ha raggiunto quota 274 miliardi di euro. Così, mentre il Governo promuove la bancarizzazione attraverso il conto base, chi ha un conto corrente guarda oltreconfine per mettere al riparo i propri soldi.
Secondo il parere degli economisti della Banca d’Italia, “dall’avvio della crisi del debito sovrano si è registrato un forte incremento dei flussi di pagamento per il tramite del sistema di regolamento transeuropeo Target 2 dai Paesi dell’area maggiormente interessati dalla crisi verso quelli ritenuti più solidi dagli operatori di mercato”. E aggiungono: “Tali andamenti hanno determinato ampie variazioni nella posizione creditoria o debitoria, registrata nella voce altri investimenti della bilancia dei pagamenti di un Paese, delle diverse banche centrali nazionali nei confronti della Banca centrale europea”.
Le ultime elaborazioni fatte dall’Banca d’Italia, precedenti a quelle di marzo, risalgono al dicembre 2011, quando la “perdita” di denaro sfiorava appena i 200 miliardi di euro. Le cifre hanno ora invece subito un’impennata preoccupante e le cause sono da ricercare, secondo il parere di Palazzo Koch, nelle tensioni sul debito pubblico e nella crisi economica, che fanno da sfondo alla situazione economica e sociale italiana da ormai molto tempo. Questo basta a spiegare perché investitori stranieri e capitali domestici, tendono a tenersi sempre più lontani dal Bel Paese.
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