Il commissario Ue agli Affari monetari Olli Rehn oggi ha presentato le previsioni economiche della Commissione europea per il 2012-2013. Confermate le stime dello scorso febbraio: debito, recessione e disoccupazione fino a metà dell’anno prossimo. Ripresa possibile ma resta fragile. L’Italia, se continuerà come oggi, non avrà bisogno di un’altra manovra a settembre, ma non deve mollare sul bilancio. Forti disparità in Europa: bene Francia e Germania, male Spagna, Grecia e Irlanda.
Confermata la recessione per il 2012. Ripresa nel 2013. Il commissario ha confermato la lieve recessione dell’Ue e l’incertezza sulle prospettive economiche e finanziarie. Prevista stagnazione del PIL reale nell’UE e una sua contrazione dello 0,3% nell’area dell’euro. Per il 2013 si prevede un tasso di crescita dell’1,3% nell’UE e dell’1,0% nell’area dell’euro. L’inflazione dovrebbe calare gradualmente, il consolidamento fiscale dovrebbe progredire, con disavanzi pubblici nel 2013 in calo al 3,3 per cento nell’Ue e poco meno del 3 per cento nella zona euro.
Disoccupazione resta alta. L’occupazione dovrebbe contrarsi nel 2012, per poi migliorare nel 2013. Il problema resta alto in Spagna e Grecia anche per buona parte del 2013 mentre la media europea resterà del 10 per cento. In Italia la disoccupazione dovrebbe attestarsi al 9,5 per cento quest’anno e al 9,7 per cento nel 2013.
Italia non avrà bisogno di una nuova manovra a settembre. “Italia centrerà il pareggio di bilancio nel 2013” visto che “il Paese è sulla strada giusta”, ha detto Olli Rehn. Secondo i dati della Commissione, l’Italia dovrebbe registrare una flessione del Pil dell’1,4 per cento nel 2012 e una leggera crescita del 0,4 per cento nel 2013, in miglioramento dal -1,5 e -0,3 per cento stimato lo scorso autunno. Questo vuol dire che l’Italia avrà in termini nominali un rapporto deficit/pil dell’1,1% nel 2013, rispetto all’obiettivo fissato dello 0,5%, “ma in termini strutturali, e quindi al netto degli effetti ciclici e delle misure una tantum, raggiungerà un pareggio di bilancio nel 2013”.
Nel mondo bene Usa e Cina. Tra le economie più avanzate, ha detto Rehn, gli Stati Uniti “stanno riprendendo fiato, con prospettive migliori anche sul fronte dell’occupazione. Crescita forte anche in Cina, anche se inferiore alle previsioni”. In Europa “la situazione è eterogenea: l’attività economica riprenderà slancio in Francia e in Germania, in Italia il Pil sarà piuttosto debole e la Spagna dovrebbe restare in recessione fino alla fine di quest’anno, con una ripresa nel primo trimestre del 2013”. L’occupazione “dovrebbe contrarsi nel 2012, per poi migliorare nel 2013”.
“Ripresa alla portata ma ancora fragile”. Il Commissario per gli Affari economici e monetari e l’euro, ha dichiarato: “La ripresa è in vista, ma la situazione economica resta fragile, con il permanere di grandi disparità tra gli Stati membri. Stiamo assistendo ad un aggiustamento degli squilibri di bilancio e strutturali accumulati prima e dopo l’inizio della crisi, resi ancora più gravi da un sentimento economico tuttora debole. Senza un’ulteriore azione determinata, tuttavia, i bassi livelli di crescita nell’UE potrebbero permanere. Finanze pubbliche sane sono essenziali per una crescita duratura, e sulla base del nuovo quadro della governance economica dobbiamo sostenere l’aggiustamento accelerando le politiche di rafforzamento della stabilità e della crescita”.
 
di Alessio Pisanò


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