La Corte di Appello di Lecce ha dichiarato la risoluzione di un contratto d’acquisto di titoli “Cerruti”. E’ quanto rende noto la Confconsumatori che ha assistito in giudizio il risparmiatore coinvolto nella vicenda. Secondo la Corte d’Appello, la Banca non ha rispettato gli obblighi informativi. Ma non solo. La Corteha evidenziato che la documentazione consegnata dalla Banca al risparmiatore è “inidonea a consentire al cliente di disporre di un quadro chiaro sulla natura, sui rischi e sulle implicazioni della specifica operazione o del servizio in violazione, quindi, della esigenza, immanente nella normativa in esame, secondo cui agli investitori deve essere garantita una conoscenza quanto più possibile sulla natura dell’operazione”.
Motivi per i quali la Corte di Appello ha dichiarato la risoluzione del contratto di acquisto dei titoli Cerruti. “La sentenza della Corte di Appello – afferma Emilio Graziuso, Responsabile Nazionale Settore Credito e Risparmio della Confconsumatori – conferma la validità delle tesi giuridiche che ormai da anni, in materia di risparmio tradito, la Confconsumatori porta avanti sull’intero territorio nazionale. L’Istituto di credito, infatti, ha violato i primari doveri di informazione, correttezza e trasparenza  stabiliti dal Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria (c.d. T.U.F.), posto che la Banca ha taciuto sia nella fase della stipula del contratto sia in quella successiva, circostanze decisive nell’economia dello stesso, come la natura, i rischi e le implicazioni dell’acquisto dei titoli Cerruti. In tal modo, l’Istituto di credito non ha permesso al consumatore di effettuare una scelta consapevole”.


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