Nel 2011 le notifiche di prodotti pericolosi provenienti dalla Cina e presenti sul mercato europeo sono calate dal 58% al 54%. Certo il numero resta alto, ma i miglioramenti ci sono e sono dovuti al sistema Rapex che, ormai dal 2004, è accanto ai consumatori e li fa sentire più sicuri.
Il Rapex è un sistema d’informazione rapida sui prodotti di consumo pericolosi diversi dagli alimenti, che individua i prodotti pericolosi sul mercato e li ritira tempestivamente. L’efficienza del sistema aumenta con gli anni e con una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali e comunitarie.
Il Rapporto del 2011 pubblicata oggi dalla Commissione Europea sottolinea alcuni dei risultati raggiunti: un’individuazione più tempestiva, una migliore sorveglianza del mercato e una migliore attuazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti ad opera delle autorità nazionali, anche attraverso progetti specifici. Inoltre c’è una migliore valutazione del rischio da parte delle autorità e una maggiore attenzione per la qualità e l’utilità delle notifiche.
Andiamo a vedere nel dettaglio le notifiche del 2011: soltanto il 19% del totale (293 in tutto) hanno riguardato prodotti di origine europea, il 15% prodotti di altri paesi e il restante 8% prodotti di origine ignota (una percentuale molto minore del 23% del 2004). Delle 293 notifiche scattate per prodotti pericolosi di origine europea, 32 hanno riguardato prodotti italiani (il 2%), 44 prodotti di origine francese (3%) e 43 prodotti tedeschi (3%).
Tutti i paesi europei hanno partecipato al sistema Rapex individuando e notificando i prodotti pericolosi e assicurando adeguate azioni di follow-up. I più attivi sono stati la Spagna (189 notifiche), la Bulgaria (162 notifiche), l’Ungheria (155 notifiche), la Germania (130 notifiche) e il Regno Unito (105 notifiche).
A fare la parte del leone tra i prodotti più pericolosi sono gli indumenti e i prodotti tessili, i giocattoli e i veicoli a motore. Gli indumenti e i prodotti tessili sono stati i prodotti notificati più di frequente (423 notifiche riguardavano il rischio di soffocamento e di irritazione); seguono i giocattoli (324 notifiche per il rischio di soffocamento), i veicoli a motore (171 notifiche per il rischio di lesioni), le apparecchiature elettriche (153 notifiche per il rischio di folgorazione) e i cosmetici (104 notifiche per il rischio chimico) che complessivamente corrispondono al 74% di tutte le notifiche effettuate nel 2011 in merito a prodotti che presentano un grave rischio.
“Il fatto che un minor numero di prodotti pericolosi arrivi sul mercato dell’UE è una buona notizia per i consumatori – ha affermato John Dalli Commissario responsabile per la salute e la politica dei consumatori – Dobbiamo però mantenere alta l’attenzione in modo da far fronte alle sfide poste dalla filiera globale delle forniture e da affrontare le nuove problematiche legate alla sicurezza dei prodotti via via che emergono. Per tale motivo rimane prioritaria la realizzazione del sistema di “sorveglianza continuativa” (Seamless Surveillance) rafforzando la cooperazione all’interno dell’UE nonché la cooperazione con i partner internazionali”.
In futuro, infatti, la Commissione Europea deve porre in atto il sistema di “sorveglianza continuativa” (Seamless Surveillance) ed intensificare la cooperazione con i paesi terzi: in particolare con la Cina e con gli USA, il Canada e l’Australia su un’importante iniziativa per la messa in comune delle informazioni relative ai richiami di prodotti (sotto gli auspici dell’OCSE). Infine bisogna mettere a punto le proposte relative a un pacchetto legislativo globale sulla sicurezza dei prodotti e la sorveglianza del mercato e fare opera di sensibilizzazione tra le imprese per renderle consapevoli dei loro obblighi.
 
 


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