A tre giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova legge sulle liberalizzazioni, sembra riaprirsi la partita sui farmaci di fascia C. Il Tar della Lombardia ha emesso un’ordinanza che riconosce alle parafarmacie il diritto a dispensare i farmaci emessi su ricetta bianca, a completo carico del cittadino senza alcun rimborso a carico del Servizio sanitario nazionale. Lo ha annunciato il Coordinamento nazionale delle Parafarmacie che raggruppa gli oltre 3.800 esercizi nati nel 2006.
“Il Tar in questione – si legge in una nota – ha ritenuto dunque fondate le discriminazioni operate nei confronti dei farmacisti di Parafarmacie e dei relativi esercizi ed ha rimesso la questione alla Corte di Giustizia europea”. I farmacisti titolari di parafarmacia, che hanno visto riconosciuti in parte minima e insufficiente i loro diritti nella nuova legge sulle liberalizzazioni, sono dunque soddisfatti dell’ordinanza. “L’ auspicio – conclude il Coordinamento nazionale della Parafarmacie – è che la normativa italiana in materia venga adeguatamente rivista in una prossima occasione legislativa prima che la Corte di Giustizia intervenga a censurare l’ evidente quanto ingiusta discriminazione a nostro danno”.
Sono diversi i ricorsi ai Tar di competenza inoltrati dai farmacisti titolari di parafarmacia in diverse Provincie e Regioni d’ Italia. Gli argomenti su cui si basano sono principalmente due: “il farmacista in possesso di laurea e dei titoli riconosciuti dallo Stato, regolarmente iscritto all’ Ordine, è abilitato a dispensare in farmacia tutti i medicinali; la parafarmacia è un esercizio riconosciuto dalla legge (in particolare la n. 248/2006, c.d. L. Bersani) soggetto alle norme vigenti anche per le farmacie (tracciabilità, conservazione, ecc.) e non si vede ragione perché il farmacista che ivi opera possa dispensare solo farmaci non soggetti a prescrizione medica”.


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