Mamme attenzione: nell’approccio alla scelta dei prodotti ‘naturali non si deve fare affidamento sul fatto che la derivazione naturale sia di per sé una garanzia di sicurezza. A sostenerlo è il Ministero della Salute, la Commissione unica per la dietetica e la nutrizione, che mette in guardia dall’uso di prodotti naturali come tisane ed integratori alimentari soprattutto da parte delle fasce più vulnerabili della popolazione (bambini e donne in gravidanza o durante l’allattamento).Secondo dati recenti, l’uso di questi prodotti è in costante aumento ma il Ministero precisa che “non possono avere alcuna finalità di cura”: “il loro ruolo può essere quello di favorire fisiologicamente le funzioni dell’organismo nell’intento di ottimizzarne il normale svolgimento. Funzioni alterate in senso patologico richiedono sempre il controllo e l’intervento del medico, con la prescrizione all’occorrenza dei presidi terapeutici più indicati nel caso specifico per il recupero delle condizioni di normalità”.
Comunque, secondo il parere della Commissione, “l’eventuale impiego di derivati vegetali ed integratori presso le fasce suddette, pertanto, non dovrebbe avvenire senza consultare il pediatra o il medico per valutare se a livello individuale ricorrano o meno le indicazioni per un uso entro adeguati margini di sicurezza che possa offrire plausibili benefici”.
In questo settore, purtroppo, le magagne sono dietro l’angolo: di recente, d’altronde, proprio noi ci siamo occupati – dopo la segnalazione di un nostro lettore – di un caso simile: di uno sciroppo, il GrinTuss, a base naturale classificato come dispositivo medico di classe I.
 
 


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2 thoughts on “Tisane e integratori, Ministero Salute: non curano

  1. Da quando ho sentito dire di una spedizione di lettere a circa 6000 farmacie e 3000 erboristerie per istruire i loro clienti a detrarne il 19% del prezzo, mi sono posto delle domande.
    Uno sciroppo per la tosse può creare un film protettivo ad “effetto barriera” che protegge le vie respiratorie?
    Essendo deglutibile non passa nemmeno dal naso, dalle fosse nasali, dai seni paranasali, dalla trachea, ecc. quindi, agendo per assorbimento intestinale, può essere registrato come “dispositivo medico”?

  2. Segnalato Antitrust (AGCM) che mi ha comunicato apertura pratica.
    Spero di non essere il solo.
    Magari una casa farmaceutica!!!

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