WELFARE. Assistenza domiciliare, a Torino definiti nuovi criteri per minori, disabili e anziani
Si amplia la fascia di cittadini torinesi che potrà usufruire dei servizi di assistenza domiciliare a seguito di un innalzamento dei tetti economici di accesso. E’ quanto prevede una delibera del comune di Torino che ha definito nuovi criteri per l’accesso ai servizi domiciliari verso i minori, i disabili, gli anziani autosufficienti e non.
In particolare, i servizi in questione – si legge in una nota – sono quelli di affidamento diurno, telesoccorso, parto domiciliare, servizi a sostegno dei familiari, servizi integrativi di assistenza e servizi di cura. Le modifiche sono di carattere economico da documentare per ottenere l’assistenza. Per le persone non autosufficienti saranno presi in considerazione il reddito mensile, il patrimonio mobiliare (depositi e titoli) e immobiliare del solo beneficiario. Per gli anziani autosufficienti sarà considerato anche il reddito dei parenti più vicini, anche non conviventi. Per i minori e disabili la possibilità di accedere ai servizi sarà vagliata sulla base degli ascendenti e dei discendenti in linea retta ovvero genitori e figli.
"Con questa delibera – ha dichiarato il presidente della commissione consiliare competente, Domenico Gallo – abbiamo allargato la fascia di cittadini che potranno accedere ai servizi innalzando i tetti economici già esistenti. Chi li supererà dovrà pagare una franchigia". Franchigia – conclude la nota – che scatterà in caso di superamento del tetto di 820 euro in riferimento ai redditi mensili; 5 mila euro in riferimento al patrimonio mobiliare contro gli attuali 2 mila euro. La soglia di 70 mila euro annui riguarda le rendite catastali, tenendo conto della rendita della prima casa a cui si potrebbero aggiungere altri redditi immobiliari.
