La “Fashion doll”, una delle bambole più vendute in Italia, fabbricata in Cina e importata dalla ditta Cigioki di Martinafranca (Taranto), è stata ritirata dal mercato.
Il Ministero della salute ha disposto il ritiro in base ai risultati delle analisi ordinate dai Nas di Torino che hanno accertato, in particolare sul volto, una quantità eccessiva di ftalati, sostanze chimiche plastificanti che possono essere nocive per la salute. Sui campioni prelevati sono state accertate percentuali di ftalati (“del tipo Dehp”) pari al 20% a fronte di un limite dello 0,1% imposto dal regolamento comunitario.
E’ stata aperta un’inchiesta presso la procura di Torino, al vaglio del procuratore Raffaele Guariniello, che procede per violazione del codice del consumatore. Sotto accusa anche il comportamento dell’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli (Iisg), un’azienda lombarda che opera nel campo della certificazione dei prodotti per l’infanzia e che ha rilasciato alle “Fashion doll” il marchio di conformità CE.
Ma l’Iisg precisa che “non ha rilasciato alcun marchio di conformità CE al giocattolo e alcun certificato che attesti la sicurezza dello stesso ma è stato solo incaricato dall’importatore di eseguire alcune prove relative alla conformità alle norme della serie EN 71  che non contemplano l’analisi degli ftalati”.
“Le prove relative alla rispondenza al  Regolamento (CE) 1907/2006 REACH, che includono la verifica della presenza di ftalati, non sono state eseguite in quanto le stesse non ci sono state commissionate dall’azienda importatrice”. L’Istituto precisa, infine, di non avere nelle sue funzioni e compiti, la possibilità di imporre alle aziende l’esecuzione di specifiche indagini analitiche. L’Istituto smentisce di essere indagato.


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