L’opinione pubblica italiana è divisa di fronte al decreto liberalizzazioni: il 53% dei cittadini lo promuove, mentre il 39% lo ritiene negativo. E’ quanto risulta da un sondaggio Confesercenti-Ispo condotto il 25-26 gennaio 2012 su un campione rappresentativo della popolazione.
Tra chi promuove il provvedimento c’è un 40% che lo ritiene abbastanza utile e un 13% che lo considera molto utile. Il 27% dei cittadini che lo bocciano, invece, pensa che il provvedimento sia poco efficace, mentre il 12% non crede che abbia alcuna utilità. Solo il 49% ritiene che possa incrementare i livelli occupazionali del Paese.
Il dato positivo che vien fuori dal sondaggio è la diffusa conoscenza del provvedimento: quasi tutto il campione, ad esclusione di un 7%, ha almeno sentito parlare del decreto liberalizzazioni e la metà (49%) si dice ben informata. Si tratta soprattutto degli uomini (il 56% contro il 43% delle donne) e delle fasce di popolazione più istruite: tra i laureati, si dice ben informato il 79% dei laureati. Una percentuale che scende al 54% tra i diplomati, al 44% tra chi è in possesso della licenza media e al 34% tra chi ha terminato la sua istruzione al ciclo di studi elementare.
Tornando al merito del provvedimento, solo il 48% del campione è convinto che con le liberalizzazioni i cittadini avranno vantaggi sui costi dei servizi. Più di due cittadini su dieci (il 22%) pensano che la situazione rimarrà invariata, mentre il 21% crede che ci saranno degli svantaggi. Più favorevole il giudizio sull’effetto che il decreto avrà sulla disponibilità e sulla vicinanza dei servizi: più della metà (il 53%) vede effetti benefici.
A raccogliere un consenso omogeneo, invece, sembra essere un’eventuale liberalizzazione degli orari degli uffici pubblici: secondo il sondaggio il 62% degli italiani vorrebbe che gli uffici amministrativi fossero aperti più a lungo, mentre solo il 27% rifiuta quest’ipotesi. Per il 53% della popolazione, addirittura, la liberalizzazione è una soluzione da preferire all’online, scelto solo dal 36% degli intervistati. Tra i più convinti soprattutto gli ultra 54enni (46%), fasce di popolazione in possesso della sola licenza elementare (47%) e casalinghe (51%). Tra i fan del servizio online giovani fra i 18 e i 34 anni (43%), laureati (46%), occupati (39%) e residenti del Centro Italia (38%).
 
 


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