Immunizzazione, neonatologi: “Per tutti e fin dai primi giorni di vita”
Dal 24 al 30 aprile si celebra la Settimana mondiale dell’immunizzazione indetta dall’OMS. I neonatologi italiani ricordano l’importanza di proteggere i neonati con i vaccini e fa il punto sulla somministrazione dell’anticorpo monoclonale contro il Virus Respiratorio Sinciziale
Parte la Settimana mondiale dell’immunizzazione, dal 24 al 30 aprile, indetta dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Quest’anno il tema sarà “L’immunizzazione per tutti è umanamente possibile”, slogan con il quale la Settimana mira a garantire che un numero sempre maggiore di bambini, adolescenti, adulti e loro comunità siano protetti dalle malattie prevenibili con i vaccini.
I vaccini rappresentano una delle più grandi conquiste dell’umanità e proteggono da oltre 30 malattie potenzialmente letali. Ma nonostante questi successi, sono oggetto di campagne no-vax che rischiano di minarne l’efficacia perché minano l’adesione stessa alle vaccinazioni. La stessa OMS ricorda, nella pagina dedicata, che 22 milioni di bambini non hanno ricevuto il primo vaccino contro il morbillo nel 2023.
In occasione della Settimana, in Italia la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha ribadito le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni. Fra queste la SIN ricorda la somministrazione dell’anticorpo monoclonale contro il Virus Respiratorio Sinciziale.
La Settimana dell’immunizzazione
Negli ultimi 50 anni, ricorda l’OMS, i vaccini essenziali hanno salvato almeno 154 milioni di vite. Sono 6 vite al minuto, ogni giorno, per cinquant’anni.
La vaccinazione ha contribuito al miglioramento della sopravvivenza infantile; il solo vaccino contro il morbillo da solo ha contribuito al 60% di queste vite salvate.
“Ci troviamo in un momento cruciale nella storia della salute globale – spiega l’OMS – I progressi duramente ottenuti nell’eradicazione di malattie prevenibili con la vaccinazione sono a rischio. Decenni di collaborazioni tra governi, agenzie umanitarie, scienziati, operatori sanitari e genitori ci hanno portato dove siamo oggi: un mondo in cui abbiamo debellato il vaiolo e quasi debellato la poliomielite. Con lo slogan “L’immunizzazione per tutti è umanamente possibile”, la Settimana mondiale dell’immunizzazione 2025 si propone di garantire che un numero sempre maggiore di bambini, adolescenti e adulti (e delle loro comunità) siano protetti dalle malattie prevenibili con i vaccini”.
SIN: Immunizzazione per tutti fin dai primi giorni di vita
«Proteggere il cucciolo d’uomo sin dall’epoca neonatale dal rischio di contrarre infezioni è un’attenzione specifica della Società Italiana di Neonatologia (SIN), da sempre fortemente impegnata nel promuovere strategie di profilassi universale delle malattie trasmissibili – afferma il prof. Massimo Agosti, Presidente SIN, in occasione della Settimana – La Settimana Mondiale dell’Immunizzazione è un’importante occasione per continuare a sensibilizzare l’intera comunità contro le malattie trasmissibili sin dalle primissime epoche di vita, attraverso le vaccinazioni, ma anche adottando tutte le modalità di prevenzione disponibili per tutelare i più piccoli».
La SIN ricorda le diverse forme di protezione dei neonati, a partire dal tesoro rappresentato dal latte materno per arrivare alle misure di prevenzione quali il lavaggio frequente delle mani e l’uso di dispositivi di protezione individuale quando un familiare ha un’infezione.
C’è poi il ruolo dell’immunoprofilassi che “racchiude – spiega la Società di Neonatologia – le principali pratiche di immunizzazione mediante i vaccini previsti nei primi mesi di vita e più recentemente con l’utilizzo di anticorpi specifici come nel caso dell’anticorpo monoclonale contro il Virus Respiratorio Sinciziale, che, introdotto da quest’ultima stagione epidemica 2024-25, ha contribuito a ridurre, in modo netto, l’incidenza della bronchiolite nel nostro Paese, malattia che può determinare quadri clinici gravi, soprattutto nell’età neonatale e nei primi mesi di vita”.
«Nonostante la partenza un po’ disomogenea a macchia di leopardo, da regione a regione, i primi dati sulla copertura con questa profilassi sono incoraggianti – prosegue il prof. Agosti – Regioni come Lombardia, Liguria e Toscana hanno raggiunto una copertura del 90% e oltre, con una riduzione dei casi e dei ricoveri che ci fa ben sperare per la prossima stagione epidemica. In Lombardia, ad esempio, gli accessi al pronto soccorso sono calati da 5.800 a 1.500 e i ricoveri da 2.350 a 600, mentre in Liguria si è registrata una riduzione dei casi dell’88%. Un recente studio ha dimostrato l’efficacia di protezione fino a 180 giorni. Dobbiamo, quindi, continuare lungo questo percorso virtuoso, attraverso una cabina di regia nazionale, includendo anche l’anticorpo monoclonale nel calendario vaccinale e rendendo disponibile questa preziosa forma di immunizzazione a tutti i neonati d’Italia, senza diseguaglianze».
La SIN ricorda che è prevista la somministrazione di una singola dose di anticorpi monoclonali contro il VRS, eseguibile per tutti i nati durante la stagione epidemica (ottobre-marzo), direttamente presso il Centro nascita prima della dimissione, mentre per i nati tra aprile e settembre può essere eseguita prima dell’inizio della stagione epidemica, presso i Centri vaccinali o i Pediatri di Libera Scelta ed è offerta gratuitamente a tutti i neonati e lattanti nel primo anno di vita, previa somministrazione di un consenso/dissenso informato. L’immunizzazione va proposta al neonato qualora le madri non siano già state sottoposte a vaccinazione per VRS durante la gravidanza.
