
Carburanti, prezzi in aumento. Consumatori: trend in costante crescita, si indaghi sui rincari (foto Pixabay)
Carburanti, prezzi in aumento. Consumatori: trend in costante crescita, si indaghi sui rincari
Le associazioni dei consumatori esprimono preoccupazione per il rialzo dei prezzi dei carburanti
In aumento il costo dei carburanti. Secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), il prezzo della benzina in modalità self service sale ancora attestandosi a 1,793 euro al litro, il gasolio a 1,692 euro al litro.
“Una speculazione sulle vacanze invernali degli italiani”, secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“In appena una settimana la benzina e il gasolio salgono di oltre l’1%, con un pieno da 50 litri che costa, per entrambi, 1 euro e 3 cent in più – ha commentato Dona -. Dall’inizio dell’anno, un litro di benzina self è aumentato di quasi 4 cent, +2,1%, pari a 1 euro e 82 cent per un pieno di 50 litri. Anche per il gasolio il rincaro è di quasi 4 cent al litro, +2,2%, pari sempre a 1 euro e 82 cent a rifornimento. Insomma, ancora una volta si arrotondano gli incassi approfittando dei viaggi degli italiani”.
“Un trend in costante crescita quello dei carburanti – ha commentato il Codacons -, che rischia di avere effetti diretti anche sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati, considerato che in Italia l’88% della merce viaggia su gomma. Ci aspettiamo un intervento del Mimit e del Governo, perché una eventuale impennata dei carburanti alla pompa avrebbe effetti disastrosi per l’economia italiana, generando una nuova spirale inflattiva e un aumento rilevante dei costi a carico di famiglie e imprese”.
Carburanti, Assoutenti: pronti a chiedere intervento di Mister Prezzi
Sui rincari dei prezzi dei carburanti alla pompa Assoutenti è pronta a “chiedere l’intervento di Mister Prezzi, affinché si avvii un’indagine approfondita sulla formazione dei listini di benzina e gasolio in Italia”.
“Al netto dell’andamento del petrolio che, come noto, incide in modo immediato sui listini praticati alla pompa, riteniamo si debba fare luce sull’intera filiera dei carburanti, per capire se vi siano anomalie o speculazioni a danno degli automobilisti – afferma il presidente Gabriele Melluso –. Occorre, inoltre, ragionare sul peso della tassazione che vige in Italia sui carburanti, considerato che oggi per ogni litro di benzina acquistato dai cittadini il 58,7% è assorbito da Iva e accise, percentuale pari al 54,5% per il gasolio. Questo significa che ai prezzi medi attuali per ogni litro di benzina 1,051 euro se ne vanno in tasse, 0,922 euro per ogni litro di diesel”.
“E proprio in fatto di carburanti l’Italia risulta ai vertici europei del caro-tasse: il nostro Paese è al quarto posto in Ue per la tassazione sulla benzina, preceduto solo da Olanda, Danimarca, Germania e Grecia, e addirittura al terzo posto per il gasolio”, conclude Melluso.

L’aumento della benzina aumenta perché alla borsa di New York o Chicago è aumentato il costo del petrolio. Ma per come la vedo io, i benzinai vengono istruiti di aumentare, e subito, il costo della benzina che è stata consegnata in precedenta, quando il petrolio era stato comprato a un prezzo inferiore. Risultato: le aziende ci guadagno bene, anche se una parte del guadagno dovrà essere “restituita” quando e se il costo del petrolio scenderà.