Le parole del consumatore: Overtourism
Parliamo di overtourism, ossia il fenomeno del sovraffollamento turistico. Secondo alcuni studi le conseguenze per le città prese d’assalto dai turisti non sono positive
Il termine overtourism viene utilizzato per indicare il sovraffollamento turistico, che si concentra in alcuni periodi dell’anno in città e siti famosi.
Come riportato da Sky tg24, secondo il World Travel and Tourism Council i flussi turistici sono ritornati ormai a livelli pre-pandemici e il 2024 è un anno di crescita esponenziale per i viaggi in tutto il mondo. Questa crescita, evidente in particolar modo nel periodo estivo, porta inevitabilmente a una riflessione sulle dinamiche portate dal turismo massiccio, come il degrado ambientale, l’aumento dei prezzi, il malcontento tra i residenti, la congestione del traffico.
Overtourism, quali conseguenze?
Secondo i dati di Ref Ricerche (relativi al 2019) riportati dal Corriere della Sera in un approfondimento, il 15% dei comuni raggiunge l’86% del totale delle presenze turistiche in Italia. Un eccesso di concentrazione che – si legge nell’analisi – “genera un peggioramento della qualità della vita dei residenti” e un “innalzamento del prezzo degli immobili”.
Secondo l’analisi le attività legate all’overtourism producono, in primo luogo, “effetti di depauperamento del territorio” e “situazioni di saturazione degli spazi“.
La seconda questione rilevata dallo studio riguarda la trasformazione di un numero elevato di abitazioni in strutture destinate ai turisti; si pensi, ad esempio, alla crescita esponenziale dell’offerta di case-vacanze su Airbnb. Questo fenomeno genera, quindi, un aumento degli affitti, una riduzione degli spazi commerciali di tipo più tradizionale ed esalta la nascita di attività come ristoranti, bar, rivendite di gadget, con un aumento generale del costo della vita.
Per contribuire a limitare questo fenomeno senza rinunciare al viaggio, molte persone optano per una cosiddetta “dupe destination” (letteralmente “destinazione copia”), ovvero “alternative meno inflazionate e spesso più economiche dei grandi classici del turismo internazionale”. (Sky tg24)
Ecco alcuni esempi: Girona al posto di Barcellona, Lione al posto di Parigi, Atlantic City al posto di Las Vegas o, ancora, Galway al posto di Dublino in Irlanda.