
Ddl concorrenza, le criticità secondo i consumatori (Foto tyler hendy per Pexels)
Ddl concorrenza: dai dehors alle spiagge, le criticità secondo i Consumatori
Le reazioni al ddl concorrenza del Governo. “Liberalizzazione dehors scandalo nazionale” per il Codacons. Altroconsumo denuncia la mancanza di coraggio: assente la riforma delle concessioni balneari
Per qualcuno è una bocciatura perché i provvedimenti arrivano tardi, e comunque non piacciono. Per altri qualcosa di buono c’è, qualche spunto positivo pure, ma manca il coraggio e ci sono delle grandi assenti. Fra queste, su tutte, la mancata riforma delle concessioni balneari. Le prime reazioni delle associazioni dei consumatori al ddl concorrenza sottolineano dunque criticità e carenze del provvedimento annunciato dal Governo lo scorso venerdì.
Ddl concorrenza, Codacons contro liberalizzazione dei dehors
Misure poco utili per i consumatori e in alcuni casi dannose, afferma il Codacons davanti ai contenuti del ddl concorrenza approvato dal Consiglio dei ministri del 26 luglio. Per l’associazione “la liberalizzazione dei dehors è uno scandalo nazionale”. È proprio questa la misura più contestata (e non da oggi: già al momento dell’annuncio le associazioni dei consumatori avevano paventato il rischio di “tavolino selvaggio”).
«Si tratta di un enorme regalo alla lobby dei ristoratori e di uno stupro ai danni dei centri storici delle città italiane – afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi – Terminata da tempo l’emergenza Covid, non esistono più ragioni per concedere suoli pubblici a bar e ristoranti invadendo strade e piazze con pedane, tavolini e ombrelloni, che deturpano le città e privano utenti e turisti di spazi essenziali. Nemmeno la previsione contenuta nel Ddl concorrenza secondo cui i Comuni dovranno adeguare i propri Regolamenti per garantire il passaggio dei pedoni e delle persone con limitata capacità motoria in caso di occupazione di marciapiedi, sarà in grado evitare abusi. Contro tale misura siamo pronti a presentare ricorso nelle competenti sedi di giustizia».
Per il Codacons risulta poco utile anche la norma sulla shrinkflation.
“Obbligare solo adesso i produttori a indicare in etichetta le riduzioni delle quantità di prodotto, quando le confezioni sono state oramai già tagliate nel corso degli ultimi anni realizzando una inflazione occulta a danno dei consumatori, equivale a chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”, sferza l’associazione.
Altroconsumo: riforma concessioni balneari, “assenza rumorosa”
Altroconsumo sottolinea la mancanza di coraggio del ddl concorrenza. Nell’analisi sul provvedimento, l’associazione evidenzia le novità ma anche le grandi assenti dei provvedimento.
Spiega Federico Cavallo, Responsabile Relazioni esterne Altroconsumo: «Ancora una volta il Governo perde l’occasione di assumere decisioni rilevanti e attese, presentando un testo poco coraggioso: basti pensare alla scelta di non occuparsi del fondamentale capitolo delle liberalizzazioni, in primis delle concessioni balneari e del settore NCC, testimoniando la non volontà, o forse l’incapacità, della politica di correggere distorsioni evidenti nel mercato e nella concorrenza, che penalizzano i consumatori, compromettono il benessere sociale e rallentano lo sviluppo economico del Paese».
L’assenza più “rumorosa” sembra proprio la riforma delle concessioni balneari – tema all’ordine del giorno, perché da più parti (Consiglio di Stato, Corte Costituzionale, Corte di giustizia Ue) arriva l’indicazione di mettere a gara le concessioni, finora rimasta però senza risposta.
«La Direttiva Bolkestein – spiega Altroconsumo – prevede che, nello stabilire le regole della procedura di selezione per le gare, gli Stati possono tenere conto di “considerazioni di salute pubblica, di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori dipendenti e autonomi, della protezione dell’ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale” e quindi assumono importanza la qualità dell’offerta nelle spiagge in concessione, l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, l’utilizzo di strutture leggere e non fisse e così via. E allora le gare assumono un significato completo e sopra ogni cosa non dimentichiamo la necessità di preservare le spiagge libere, l’accessibilità e di proteggere un patrimonio di tutti».
Altroconsumo chiede qui “una vera svolta”.
E fra i temi affrontati, rivendica «la necessità di una riforma complessiva del settore del trasporto pubblico non di linea, che soffre di blocchi all’ingresso di nuovi soggetti con la conseguenza della mancata innovazione dei servizi e dell’assenza di benefici concreti per i cittadini sulla qualità e sui prezzi – spiega Cavallo – Neanche l’intervento recente della Corte Costituzionale, che ha affermato che il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per gli NCC compromette la possibilità di aumentare un’offerta già ampiamente insufficiente (le code di cittadini e turisti esausti in attesa di un taxi sono all’ordine del giorno), riesce a smuovere il Governo che lascia di fatto il Paese nelle mani di una piccola lobby, invece di adoperarsi per rimuovere gli ostacoli alla libera concorrenza garantendo alla collettività un servizio di trasporto pubblico efficiente e adeguato».
Positiva invece la valutazione sull’intervento relativo alla sgrammatura, o shrinkflation. «Pensiamo che il testo del Ddl sia sicuramente migliorabile, inserendo anche i casi in cui la riduzione del contenuto riguarda prodotti che hanno una composizione o ricettazione leggermente diversa del prodotto originario, ma che mantengono lo stesso confezionamento. Per questa ragione continueremo a monitorare la situazione e a informare i consumatori».
