Farmaci contraffatti online, sei annunci illeciti su dieci non vengono riconosciuti
Sei annunci illeciti su dieci relativi alla vendita online di farmaci non vengono riconosciuti e sono la metà degli annunci online viene correttamente identificata come lecita o illecita. I risultati del progetto Capsule pubblicati sul sito Aifa
Solo quattro consumatori su dieci, o poco più, riescono a identificare gli annunci online di farmaci contraffatti. Negli ultimi anni gli acquisti di medicinali online sono aumentati e durante la pandemia da Covid-19 il mercato illecito dei farmaci è cresciuto in modo significativo attraverso annunci online e siti ingannevoli che rappresentano un rischio per la salute pubblica e mettono in crisi le normative. Ma quanto sono consapevoli i cittadini e quanto riescono a distinguere annunci leciti e illeciti?
A questa domanda ha cercato di rispondere il progetto Capsule, condotto dal Centro di Ricerca Transcrime dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con il supporto dell’Ufficio Qualità dei prodotti e contrasto al crimine farmaceutico dell’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA e il contributo del Center for Anti-Counterfeiting and Product Protection (A-CAPP) della Michigan State University.
Il progetto ha indagato il grado di consapevolezza dei consumatori riguardo al rischio di acquistare farmaci substandard (medicinali con requisiti di qualità inferiori a quelli prescritti) e falsificati (SFMs) online.
Dall’indagine emerge prima di tutto che solo la metà – il 53% – degli annunci online di farmaci viene correttamente classificata dai consumatori come lecita o illecita.
Annunci online di farmaci, quanto sono consapevoli gli acquirenti?
Il progetto si è focalizzato non sull’offerta ma sulla domanda di mercato e ha esaminato i comportamenti dei consumatori in Italia e in Spagna per sviluppare campagne informative mirate.
«I risultati dell’indagine evidenziano la significativa diffusione di farmaci substandard e contraffatti online, e soprattutto la proliferazione degli annunci di questi prodotti rivolti ai consumatori – afferma il dott. Saleem Alhabash, Direttore Associato della Ricerca presso il Centro A-CAPP – L’unione tra la distribuzione di SFM e la promozione e commercializzazione di questi prodotti sui social media rappresenta un rischio crescente per la salute e il benessere dei consumatori in Italia e Spagna, così come in altri Paesi del mondo».
Lo studio, condotto nel gennaio 2024, ha coinvolto un campione rappresentativo di utenti regolari di Internet in Italia e Spagna consapevoli della possibilità di acquistare farmaci online ed esposti ad annunci online o che hanno acquistato almeno un farmaco online. Durante il progetto (i risultati sono pubblicati sul sito dell’Aifa) ai consumatori è stata esposta una combinazione di annunci leciti e illeciti di farmaci.
Sei annunci illeciti su dieci non vengono riconosciuti dai consumatori.
“I consumatori hanno correttamente classificato gli annunci legittimi il 63% delle volte, riscontrando invece maggiore difficoltà nell’identificare gli annunci illeciti (solo il 43% delle volte in Italia e il 42% in Spagna). I fattori che maggiormente influenzano la valutazione dei rispondenti sono l’assenza di un’etichetta di certificazione del Ministero della Salute, l’assenza della descrizione del farmaco o la presenza di errori nella descrizione”, spiega la nota Aifa.
Farmaci online & Consumatori
Diverse le evidenze emerse nel comportamento dei consumatori. La maggioranza è consapevole che sia in Italia che in Spagna le vendite legali di farmaci online sono limitate ai farmaci senza prescrizione medica (73% in Italia e 66% in Spagna). Ma solo un terzo degli intervistati ha distintio correttamente tra integratori alimentari e medicinali.
Più della metà degli intervistati (58% in Italia, 52% in Spagna) si affida a Internet per reperire informazioni di natura medica e circa il 40% ricerca online soluzioni mediche specifiche o trattamenti alternativi. L’Italia ha un tasso più alto di acquisti online di medicinali rispetto alla Spagna – 69% vs 52%..
C’è un aumento significativo, rispetto a un’indagine condotta nel 2015-2016 da AIFA e Università Sapienza di Roma, degli acquisti di medicinali online in entrambi i Paesi.
I siti web sono canale sia di promozione che di acquisto di farmaci online mentre i social media hanno una funzione soprattutto per la diffusione degli annunci.
Qualche dato infine sul tipo di farmaci comprati online. In Italia la maggioranza degli acquisti online ha riguardato farmaci per l’influenza, seguiti da farmaci per i dolori cronici e la cura del colesterolo. In Spagna, i consumatori hanno acquistato principalmente prodotti per aumentare le prestazioni (sportive o di concentrazione) e per la perdita di peso.
Farmaci e campagne di informazione mirate
Dall’indagine è emersa la necessità di campagne di informazione e sensibilizzazione mirate per diverse fasce d’età. I più anziani mostrano infatti una minore capacità di riconoscere annunci illeciti, i giovani hanno invece minor fiducia nei farmacisti e nei medici e una maggiore propensione ad affidarsi a Internet per ricercare informazioni sanitarie.
«Considerato l’aumento degli acquisti di farmaci online – afferma il dott. Marco Dugato, ricercatore di Transcrime – i risultati del progetto Capsule e, in particolare, le difficoltà dei consumatori nell’identificare gli annunci illeciti sottolineano, da un lato, l’importanza di campagne di sensibilizzazione mirate e, dall’altro, la necessità di un maggiore controllo sulla legittimità degli annunci e dei canali di vendita al fine di ridurre il rischio di diffusione di farmaci substandard o contraffatti. Per far questo è necessario anche il supporto costante del mondo della ricerca per monitorare l’evoluzione del comportamento dei consumatori e delle dinamiche di mercato».