
La Camera discute l'abolizione dell'alimentazione forzata nelle industrie del Foie Gras (Foto credit Animal equality Italia)
Foie gras, la Camera discute l’abolizione dell’alimentazione forzata
Il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi ha riconosciuto l’alimentazione forzata come una pratica crudele e ha sottolineato l’impegno del Ministero dell’Agricoltura nel garantire il benessere animale
Martedì 14 maggio, la Camera dei deputati italiana è stata il palcoscenico di un dibattito cruciale per il benessere degli animali. Gli onorevoli Stefano Vaccari (PD), Susanna Cherchi (M5S) e Devis Dori di Alternativa Verdi e Socialisti (AVS) hanno portato all’attenzione del Ministro dell’Agricoltura una serie di interrogazioni riguardanti l’abolizione del requisito dei pesi minimi del fegato di anatre e oche nell’industria del foie gras a livello europeo.
Questa pratica ha suscitato indignazione e condanne da parte di diverse organizzazioni per la protezione degli animali e istituzioni internazionali. Il metodo, che consiste nell’alimentare forzatamente gli animali per far aumentare le dimensioni del loro fegato, è stato riconosciuto come estremamente dannoso per il benessere degli animali, esponendoli a gravi rischi per la salute e infliggendo sofferenze immensi.
Anche alla luce delle investigazioni pubblicate, le organizzazioni per la protezione degli animali Animal Equality, Animalisti Italiani, ENPA, Essere Animali, LAV, ALI, LNDC Animal Protection, CIWF Italia e OIPA chiedono al governo italiano di supportare la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata.
Facendo riferimento alla campagna di Animal Equality contro l’alimentazione forzata, l’On. Devis Dori (AVS) ha aggiunto: “È vero che questa pratica è già opportunamente vietata in Italia, ma questo prodotto da noi arriva comunque. Io ritengo la soppressione del requisito dei pesi minimi un obiettivo minimo per poi passare a porci obiettivi ancora più ambiziosi a tutela di animali e sostenibilità”.
Il commento dei parlamentari a sostegno dell’abolizione dell’alimentazione forzata
Durante la discussione in Parlamento, altri parlamentari hanno espresso il loro sostegno all’abolizione dell’alimentazione forzata. La senatrice Susanna Cherchi (M5S) ha richiesto un impegno più chiaro da parte del governo italiano sull’argomento.
L’On. Stefano Vaccari (PD) invece ha affermato: “Non ci accontentiamo di questa risposta tiepida, volevamo sentirci dire dal Governo quali e quanti passi formali avrebbe compiuto nei confronti dell’Ue contro il regolamento dell’Unione europea che stabilisce il requisito dei pesi minimi sul fegato di anatre e oche, un requisito sbagliato”.
In risposta, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi ha riconosciuto l’alimentazione forzata come una pratica crudele e ha sottolineato l’impegno del Ministero dell’Agricoltura nel garantire il benessere animale.
Le organizzazioni per la protezione degli animali hanno accolto con favore l’attenzione dedicata alla questione da parte dei partiti politici e hanno sottolineato l’importanza di continuare a lottare per l’abolizione dell’alimentazione forzata non solo in Italia, ma in tutta Europa.
Inoltre, insieme a migliaia di cittadini italiani, continuano a sollecitare il governo affinché sostenga attivamente l’abolizione dell’alimentazione forzata in Europa, ponendo fine alla sofferenza di migliaia di anatre e oche sottoposte a questa pratica crudele.
La risposta delle associazioni animaliste
In riferimento alla seduta parlamentare le associazioni commentano : “Gli interventi recenti di PD, M5S e AVS dimostrano che valori comuni come il rispetto degli animali e il contrasto allo sfruttamento brutale che avviene nei loro confronti possono guidare l’azione comune dei partiti e rendere l’Italia pioniera nella lotta contro l’alimentazione forzata in Europa. Rinnoviamo quindi l’invito al Governo a non voltarsi dall’altra parte di fronte a migliaia di cittadini italiani che chiedono un divieto europeo dell’alimentazione forzata”.
Gli interventi dei rappresentanti politici, uniti nel rifiuto della crudeltà verso gli animali, dimostrano che il rispetto degli stessi e la tutela del loro benessere possono essere valori condivisi in grado di guidare l’azione politica comune.
