Inquinamento da plastica, presto i nuovi negoziati sul trattato globale (Foto Pixabay)

Il divieto di plastica monouso mette d’accordo una media dell’85% dei cittadini in diversi paesi del mondo. Un Trattato globale sull’inquinamento da plastica, una volta approvato, dovrebbe vietare la plastica monouso che oggi è responsabile di oltre il 70% dell’inquinamento da plastica negli oceani.

È il risultato di un sondaggio Ipsos commissionato da WWF e Plastic Free Foundation (fatto su oltre 24 mila persone di 32 paesi, Italia compresa), diffuso in occasione dei prossimi negoziati sul Trattato sull’inquinamento da plastica. Si svolgerà infatti a Ottawa, in Canada, dal 23 al 29 aprile la quarta sessione del Comitato negoziale intergovernativo per sviluppare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino (in sigla INC-4).

Emergenza plastica

I numeri della plastica sono quelli di un’emergenza ambientale. E per combatterla non bastano divieti ma serve una revisione della filiera della plastica.

A oggi, ricorda il WWF, ogni anno nel mondo vengono prodotte oltre 430 milioni di tonnellate di plastica vergine. Di queste il 60% è destinato al monouso. E i livelli di riciclo nel mondo raggiungono non più del 9%.

Gli italiani intervistati nel sondaggio sostengono il divieto delle sostanze chimiche nocive utilizzate nella plastica (appoggiato dall’87% degli intervistati) e sui prodotti in plastica che non possono essere riciclati facilmente e in sicurezza (84%).

Non bastano però i divieti per fronteggiare l’inquinamento da plastica. A livello mondiale i cittadini intervistati approvano la riprogettazione dell’attuale sistema della plastica per garantire che possa essere riutilizzata e riciclata in modo sicuro.

In particolare, spiega il WWF, misure come l’obbligo per i produttori di investire in sistemi di riutilizzo e ricarica hanno ottenuto il sostegno dell’83% degli intervistati in Italia, mentre il 67% è favorevole a garantire che tutti i Paesi abbiano accesso a finanziamenti, tecnologie e risorse per consentire una transizione giusta.

Verso un Trattato globale sull’inquinamento da plastica

Il futuro Trattato globale sull’inquinamento da plastica dovrebbe dunque raggiungere (per l’87% degli intervistati a livello mondiale e per l’83% degli italiani) l’obiettivo di riduzione la produzione globale di plastica.

«L’indagine mostra che i cittadini hanno un elevato livello di consapevolezza su cosa sia necessario fare per porre fine all’inquinamento da plastica ed è importante quindi che i loro rappresentanti facciano di tutto affinché le loro preoccupazioni e le loro aspettative non vengano disattese- ha affermato Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia – Siamo a un bivio. I prossimi negoziati di Ottawa determineranno se potremo avere o meno un Trattato forte e vincolante entro la fine del 2024. Sappiamo da esperienze pregresse che solo regole chiare e obblighi globali vincolanti lungo tutta la catena del valore della plastica potranno fermare l’inquinamento».

In vista dei prossimi negoziati, WWF e la Plastic Free Foundation sollecitano i governi a “raggiungere un accordo su regole globali vincolanti che eliminino gradualmente, se non addirittura vietino immediatamente, le sostanze e i prodotti più dannosi per l’ambiente; a definire requisiti globali a livello di prodotto che garantiscano il loro riciclo o riutilizzo; e a mettere in atto meccanismi finanziari ben definiti per sostenere una transizione giusta”.


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