Truffa bancaria, l’ABF riconosce la responsabilità dell'Istituto di Credito

Truffa bancaria, l’ABF riconosce la responsabilità dell'Istituto di Credito (foto Pixabay)

Vittoria per tre cittadini, cointestatari di un conto corrente, vittime di una truffa bancaria. L’Arbitro Bancario Finanziario – riferisce Adiconsum Cagliari, che ha seguito il caso – ha riconosciuto la responsabilità dell’Istituto di credito, che dovrà restituire ai clienti l’intera somma.

Truffa bancaria, la vicenda seguita da Adiconsum Cagliari

È il 24 maggio del 2022 quando, dal conto cointestato di un’anziana e dei suoi due figli, parte la prima di tre operazioni bancarie non autorizzate che portano ad un ammanco di 64.500 euro. I tre bonifici – spiega l’associazione – erano stati originati da una truffa online, di cui era caduto vittima uno degli intestatari.

Le operazioni anomale erano state immediatamente disconosciute, ma la Banca non aveva avvisato i tre cointestatari del fatto e non aveva provveduto a trasferire le somme in un fondo protetto dopo i movimenti anomali.

Dopo sei mesi di richieste finite nel nulla, la famiglia, duramente colpita dalla perdita dei risparmi di una vita, nel dicembre 2022 si rivolge ad Adiconsum Cagliari, che predispone un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie bancarie sostenuto dalla Banca d’Italia) per far valere le ragioni dei propri soci. L’associazione, infatti, “pur riconoscendo le mancanze dei consumatori che hanno portato all’accesso al loro conto di home banking, individua immediatamente la responsabilità dell’Istituto Finanziario, riconosciute anche in sede di conciliazione arbitrale”.

“La decisione depositata dall’Arbitro del Collegio di Palermo in data 05/06/2023 è oltremodo importante – spiega Adiconsum Cagliari – perché, pur ammettendo la sussistenza di profili di colpa grave dei consumatori per aver consentito l’accesso da remoto al loro home banking a soggetti estranei, accoglie totalmente le richieste dei ricorrenti disponendo il rimborso di € 64.500, oltre alle spese di istruttoria, perché riconosce la mancata predisposizione da parte dell’istituto bancario di presidi di allerta per comunicare immediatamente ai correntisti i pagamenti in essere sul loro conto”.


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