Spesa tipo, il prezzo aumenta. Il caso dello zucchero: più 59% in un anno (Foto di Myriams-Fotos da Pixabay)

Una spesa tipo con dieci prodotti di base, dalla pasta alla passata al caffè. Rispetto a un anno fa tutte le voci rincarano, dal più 4% delle zucchine al più 59% dello zucchero – la voce che più delle altre segna un aumento vertiginoso. In media il paniere di base rincara del 17% rispetto allo scorso anno.

Sebbene il costo al chilo dello zucchero sia piuttosto contenuto, sugli scaffali di supermercati, iper e discount il prezzo di questo prodotto è aumentato in un solo anno di quasi il 60%. A marzo 2022 un chilo di zucchero di barbabietola costava in media 0,86 euro, a marzo 2023 costa 1,36 euro e il prezzo è in continua e costante crescita (+1,1% rispetto a febbraio)”.

Spesa tipo, più 35% in quattro anni

È quanto evidenzia Altroconsumo che ha analizzato i prezzi a scaffale di una serie di prodotti alimentari (dati raccolti da IRI e rielaborati dall’associazione). Si tratta di una spesa tipo con un paniere di base di cui viene seguito l’andamento: un litro di latte, di olio extravergine di oliva, di olio di girasole e poi un chilo di pasta, uno di farina, di zucchero, di passata, di caffè e per finire un chilo di banane e un chilo di zucchine.

Quanto spendiamo per questa piccola spesa? Oggi in media in Italia spendiamo quasi 26 euro (25,98 euro per la precisione): è il 17% in più di quanto avremmo speso un anno fa quando il nostro scontrino sarebbe stato di 22,16 euro. Se torniamo ancora indietro vediamo che a marzo 2021 avremmo speso meno di 20 euro (19,92 euro) un valore molto simile a quello di marzo 2020 e di marzo 2019. In 4 anni (da marzo 2019) il nostro scontrino è aumentato del 35%”.

Il caso dello zucchero

Altroconsumo analizza poi il caso dello zucchero, il prodotto che più degli altri segna rincari consistenti.

L’aumento del prezzo dello zucchero, spiega l’associazione, dipende in realtà da più ragioni, compresi fattori internazionali. “Lsiccità dell’ultima stagione ha ridotto la produttività, la scelta degli agricoltori europei di destinare i terreni a produzioni più redditizie ha fatto perdere il 5% delle superfici coltivate a barbabietola e il rincaro dei prezzi dell’energia ha penalizzato gli zuccherifici a causa dei costi di produzione elevati – spiega Altroconsumo – Inoltre a livello internazionale il prezzo è influenzato dalla convenienza relativa alla produzione di etanolo. La crescita dei prezzi dei prodotti energetici e la produzione di biocarburanti hanno spinto molti produttori a destinare il raccolto alla produzione di etanolo rendendo più scarsa (e costosa) la materia prima disponibile per la produzione di zucchero”.

La corsa dei prezzi dello zucchero è partita nell’autunno 2021; fra settembre e ottobre 2022 il prezzo ha fatto un balzo del 24% ed è continuato a salire anche nei primi mesi di quest’anno.

L’aumento è poi generalizzato: aumentano i prezzi medi (+59% in un anno), aumentano i prezzi dello zucchero venduto al discount (+ 52% in un anno), aumentano i prezzi dei prodotti con il marchio del supermercato (+51%) e aumentano i prodotti di marca (fino a +75% in un anno per la marca leader di mercato). Qualche margine di risparmio c’è ma è esiguo: lo zucchero venduto al discount costa il 14% in meno del prezzo medio del prodotto; le alternative con il marchio del distributore costano il 9% in meno della media.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)