Inflazione, a marzo ribasso al 7,6% ma il carrello della spesa è al 12,6%
I dati Istat sui prezzi al consumo di marzo: l’inflazione scende al 7,6%; il carrello della spesa è al 12,6%; su prodotti alimentari e bevande analcoliche l’inflazione è al 13,2%
A marzo l’inflazione scende al 7,6% ma il carrello della spesa è al 12,6%. Su prodotti alimentari e bevande analcoliche l’inflazione è al 13,2%. Sono i tre numeri più interessanti che emergono dai dati definitivi dell’Istat relativi ai prezzi al consumo di marzo.
«A marzo prosegue la fase di rapido rientro dell’inflazione (scesa a +7,6%), guidata dalla dinamica dei prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale) – commenta l’Istat – Emergono inoltre, nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei Beni alimentari non lavorati e dei Servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere. Dopo la progressione che ha caratterizzato il 2022, l’inflazione di fondo si stabilizza al +6,3%. Infine, i prezzi del “carrello della spesa” rallentano su base tendenziale, scendendo a +12,6%».
Inflazione, l’andamento di marzo
Nel dettaglio, a marzo 2023 l’inflazione diminuisce dello 0,4% su base mensile e aumenta del 7,6% su base annua, da +9,1% nel mese precedente; la stima preliminare era +7,7% e viene dunque ritoccata leggermente al ribasso.
Il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +40,8% a +18,9%) e all’accentuarsi della flessione di quelli degli Energetici regolamentati (da -16,4% a -20,3%), i cui effetti – spiega l’Istat – sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,7% a +9,1%), di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,3% a +3,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,1% a +6,3%) e dei Tabacchi (da +1,8% a +2,5%).
Anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto sono in frenata e passano da +9,0% a +7,6%.
Il carrello della spesa è invece ancora su un livello superiore all’indice generale, seppure in lieve calo: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una lieve decelerazione in termini tendenziali e passano da +12,7% a +12,6%.
L’Istat evidenzia ancora che, nel primo trimestre 2023, l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati. L’inflazione insomma pesa il +12,5% sulle famiglie meno abbienti e il +8,2% su quelle più agiate.