Spid: in scadenza le convenzioni coi provider, cosa succederà dopo? Gli scenari possibili
Le convenzioni coi provider accreditati che offrono il servizio Spid rimarranno in vigore fino al 23 aprile. Cosa succederà dopo? Altroconsumo fa il punto della situazione e risponde ai dubbi dei cittadini
Le convenzioni coi provider accreditati che offrono il servizio Spid, un servizio utilizzato da oltre 33 milioni di italiani, rimarranno in vigore fino al 23 aprile. Queste, in realtà, erano scadute già a fine 2022 – si apprende da fonti stampa – ma erano state poi prorogate fino ad aprile.
Secondo quanto spiegato da Wired, l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) aveva convocato – in data 20 febbraio – “un incontro con i gestori di Spid per affrontare un tema spinoso, quello del futuro del servizio di identità digitale e della ripartizione dei costi. Costi che – spiega l’articolo – le aziende autorizzate a erogare le credenziali Spid non sono più intenzionate a sostenere da sole, tanto da aver messo nero su bianco, in una lettera inviata a fine gennaio ad Agid, un ultimatum: o ci aiutate finanziariamente, o non rinnoviamo le concessioni per il sistema pubblico di identità digitale. Senza gestori, si rischia che Spid venga spento”.
La questione è delicata. Come ricorda Altroconsumo, infatti, sono tanti i cittadini che ad oggi utilizzano Spid per accedere a tutti quei servizi della pubblica amministrazione (circa 12 mila) che negli ultimi anni sono stati completamente digitalizzati, dall’accesso al portale dell’Inps a quello dell’Agenzia delle Entrate, dalla richiesta di certificati alla partecipazione a concorsi e bandi, fino alle iscrizioni scolastiche, alle prenotazioni sanitarie e all’accesso ai servizi della stragrande maggioranza dei Comuni italiani.
Che succederà, quindi, dopo il 23 aprile? Lo Spid potrà essere comunque utilizzato per accedere a tutti questi servizi? E quale sarà l’alternativa per il cittadino? La carta d’identità elettronica? Altroconsumo, per aiutare i cittadini a orientarsi, fa il punto della situazione attraverso un’analisi dei possibili scenari futuri.
Spid è in scadenza, quale futuro per il servizio?
Come detto, i gestori stanno chiedendo allo Stato maggiori garanzie per poter continuare a sostenere i costi del servizio. Per questo motivo – ricorda Altroconsumo – sono in atto incontri e tavoli tra Agid (il Governo) e provider, al fine di trovare un accordo.
Nei prossimi mesi, secondo l’analisi dell’Organizzazione, sono tre gli scenari possibili. Nel primo, quello più rassicurante, “il Governo trova i soldi per venire incontro alle richieste dei provider, si rinnovano le convenzioni e tutto prosegue senza intoppi, almeno fino a quando il Governo (come ha già annunciato di voler fare) – spiega Altroconsumo – deciderà di smantellare Spid per consentire ai cittadini di utilizzare un solo strumento come accesso a tutti i servizi della PA”.
Nel secondo caso, “quello forse più probabile” secondo l’organizzazione, è che “si raggiunga l’accordo per un’ulteriore proroga fino a giugno, in modo da avere più tempo per negoziare le nuove condizioni economiche necessarie al proseguimento del servizio”.
Nel terzo scenario, descritto dall’organizzazione come meno probabile, “il 23 aprile cessa davvero il servizio Spid e, dal giorno dopo, i cittadini possano utilizzare soltanto la Cie (Carta d’Identità elettronica) per accedere a molti servizi della Pubblica Amministrazione”. Uno scenario problematico, in quanto l’unica alternativa, la Cie, è uno strumento ancora poco diffuso.
“C’è allo studio anche l’ipotesi di un’app istituzionale in grado di unificare Cie e Spid da usare come un’identità digitale nazionale – spiega l’organizzazione – ma la strada che al momento il Governo sembra intenzionato a seguire è quella di puntare tutto sulla Cie. Per questa ragione, a chi ancora non l’ha fatta, consigliamo di provvedere a richiederla“.
Altroconsumo risponde ai cittadini
Altroconsumo risponde, quindi, alle domande più frequenti tra i cittadini, che stanno cercando di capire come agire in vista della scadenza delle convenzioni.
Posso richiedere la Cie anche se la carta di identità non è scaduta? La risposta è sì, “la richiesta può avvenire in qualsiasi momento, anche prima della scadenza della propria carta d’identità oppure anche in caso di furto, smarrimento o deterioramento”.
Ho fatto la Cie tanto tempo fa ed è senza codici, posso richiederli o devo rifare una carta nuova? “Non è necessario rifare una carta nuova; bisogna recarsi presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di residenza e chiedere la ristampa dei codici Pin e Puk: verranno ristampate solo le prime metà dei codici Pin e Puk; le seconde metà, invece, arriveranno sull’indirizzo email inserito in fase di registrazione per ottenere la Cie”.
Se non dovessero rinnovare le attuali convenzioni con i provider di Spid, si può continuare a usare la Spid? “Al momento – spiega Altroconsumo – non è possibile dare una risposta certa a questa domanda; teoricamente no, perché lo Spid deve essere operativamente gestito dagli operatori/provider”.
È possibile che entrino sul mercato altri provider? “I provider accreditati sono quelli riconosciuti dall’Agid (Agenzia per l’Italia digitale)”; ma la risposta è sì, “possono entrare sul mercato altri provider”.
Queste, in conclusione, le alternative allo Spid: la Cie e la Cns, carta nazionale dei servizi. Dall’1 ottobre 2021, infatti, con la dismissione delle vecchie credenziali personali, per accedere ai servizi online delle pubbliche amministrazioni si possono utilizzare solo Spid, Cie e Cns. Senza lo Spid, quindi si potranno utilizzare la Cie e la Cns.