Prezzi carburanti, Antitrust avvia istruttorie su Eni, Esso, IP, Kuwait e Tamoil (fonte immagine: Pixabay)

L’Antitrust ha avviato una serie di istruttorie con ispezioni verso Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil. Le contestazioni e le irregolarità mosse dall’Autorità, anche sulla base della documentazione data dalla Guardia di Finanza, riguardano irregolarità nell’applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato (e più alto) e l’omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti. L’intervento su base dunque sull’applicazione e sulla comunicazione dei prezzi dei carburanti.

Antitrust e prezzi carburanti, le istruttorie avviate

Come informa una nota, oggi l’Antitrust, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle società Eni Spa, Esso Italiana Srl, Italiana Petroli Spa, Kuwait Petroleum Italia Spa e Tamoil Italia Spa.

«I procedimenti – spiega l’Antitrust – sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio ENI 376, marchio ESSO 40, marchio IP 383, marchio Kuwait 175, marchio TAMOIL 48) distribuite su tutto il territorio nazionale. L’Antitrust ha avviato le istruttorie in quanto la documentazione e i dati trasmessi dalla GdF farebbero emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori, in violazione dell’art. 20 del Codice del Consumo. In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale “Osservaprezzi Carburanti”, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso».

Le compagnie, prosegue l’Antitrust, non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare le condotte illecite a danno dei consumatori.

 

Le Associazioni dei Consumatori incontrano il ministro Urso
Le Associazioni dei Consumatori incontrano il ministro Urso

UNC: finalmente si indaga sui prezzi comunicati o esposti

Una delle prime reazioni dei Consumatori arriva dall’Unione Nazionale Consumatori.

Dice il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: «Era ora! Finalmente l’Antitrust, che non sta indagando per la presunta speculazione rivelatasi poi falsa o per accordi collusivi,  ha deciso di ipotizzare che è scorretto comunicare dati errati al ministero o, peggio ancora, mettere prezzi esposti falsi».

L’UNC ricorda che fra marzo e aprile 2022 aveva depositato tre esposti su questo tema.

«All’epoca, con i prezzi che avevano raggiunto il record storico, avevamo allegato i dati dei prezzi alle 8 comunicati dai distributori al Mise, ora Mase, da cui risultava che oltre 650 comunicazioni dei distributori erano sotto 1,2 euro, prezzi palesemente falsi, ipotizzando che, oltre ad esserci una violazione dell’art. 51 L. 99/2009, vi fosse una pratica commerciale scorretta, atteso che i prezzi sono poi pubblicizzati sull’Osservaprezzi carburanti e che quei dati sbagliati potevano indurre in errore i consumatori. Per legge, infatti, è considerata ingannevole – spiega Dona – una pratica commerciale che contiene informazioni non rispondenti al vero, come il prezzo praticato. Ora speriamo si giunga a stabilire questo principio, che comunque venerdì abbiamo chiesto al ministro Urso di stabilire per legge, inserendo la violazione dell’articolo 15 comma 5 del Codice del Consumo che prevede per i distributori l’obbligo di esporre in modo visibile dalla carreggiata stradale i prezzi praticati dei carburanti, nell’elenco delle pratiche scorrette».

Il Codacons a sua volta ricorda di aver presentato un esposto il 10 gennaio. «Una istruttoria – commenta l’associazione – che rafforza tutti i nostri dubbi sulle anomalie dei listini dei carburanti alla pompa, e che sarà utile a verificare l’esistenza di possibili irregolarità a danno dei consumatori».

Convocate dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, venerdì scorso le associazioni dei consumatori hanno chiesto provvedimenti su tassazione e lotta alla speculazione per contrastare il caro carburanti, e regole più efficaci per contenere i rialzi dei prezzi.


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