Regali e cibo, niente si salva dai rincari di Natale
Che siano regali o che sia cibo, sugli italiani si abbattono in rincari del Natale. La classifica dei doni e dei cibi che più salgono di prezzo secondo l’Unione Nazionale Consumatori
Che siano regali, che sia cibo, che sia cibo in regalo, con un dato i consumatori devono fare i conti quest’anno: i rincari del Natale che sta arrivando. Quest’anno sarà più caro il pranzo di Natale e saranno più cari i regali di Natale, quasi tutti. Qualche esempio? Se si vuole regalare una macchina da caffè si deve considerare un conto di oltre il 25% più salato rispetto allo scorso anno. Se si va su macchine fotografiche e videocamere, il rincaro è del 20%. Chi vuole regalare una friggitrice ad aria (prodotto gettonato fra le tendenze in cucina) deve mettere in conto rincari dell’11%. E anche i regali più tradizionali, come prodotti di bellezza e per il benessere, segnano un rincaro del 6%. I conti sono dell’Unione Nazionale Consumatori che, sulla base dei dati Istat, ha stilato la classifica dei regali di Natale e dei cibi del pranzo natalizio più rincarati rispetto al 2021.
Rincari sui regali, giù solo libri e telefonia mobile
Per la top 30 dei regali, dunque, al 1° posto ci sono le Macchine da caffè in cialde o capsule che rispetto a un anno fa costano il 25,9% in più. Al 2° posto i Film in dvd che salgono del 23,6%. Medaglia di bronzo per Macchine fotocamere e videocamere che aumentano del 20,2%.
Se si vuole regalare una Friggitrice ad aria o un forno a microonde si sborsa l’11,6% in più rispetto al 2021. Al quinto posto la Telefonia fissa, con +11,5%. I Gioielli saranno anche per sempre, ma per averli ora si spende un supplemento del 9,4%. Chiudono la top ten Creme, dopobarba, deodoranti, rossetti, fondotinta, mascara, profumi che segnano un rialzo del 6%.
L’UNC segnala invece aumenti contenuti, almeno per ora, dei Giocattoli a +1,8% mentre risultano in deflazione i Libri di narrativa (-2,2%) e la Telefonia mobile con -5,6%.
Il pranzo di Natale, che bontà (cara)
E sul pranzo di Natale? La lista della spesa è tutta in salita. «Per la top 20 annua dei cibi e delle bevande tipiche del pranzo o del cenone di Natale – spiega l’UNC – vince la Frutta fresca esotica che, non si capisce come mai, cerchiamo per le festività e che sale del 19,3% rispetto a un anno fa. Medaglia d’argento per il Pollame che vola del 18%. Sul gradino più basso del podio i Formaggi, +16,8%».
Rincarano i contorni: carciofi e patate salgono, rispettivamente, del 16,2% e del 16,1%. I Dolci non possono mancare, anche per i regali, ma quelli confezionati lievitano del 13,8%, collocandosi al 7° posto. Segue il Pane fresco che registra un +13,3%. In 9° posizione il primo forse più gettonato, Ravioli, tortellini, cappelletti e agnolotti che aumentano del 12,5%. Se si vuole brindare con uno Spumante o si pensa di regalarlo si dovrà sborsare il 6,7% in più.
Regali, spesa media di 177 euro a persona
I rincari di Natale spegneranno la voglia di far regali? Dirlo sarebbe troppo, certo incideranno sulla spesa che gli italiani potranno investire. Che si riduce e diminuisce. Rispetto allo scorso anno, dice Coldiretti, la spesa per i regali sarà quest’anno di 177 euro a testa, in calo del 7% a causa principalmente della crisi economica, con l’aumento dell’inflazione e i rincari in bolletta legati alla guerra in Ucraina.
Oltre quattro italiani su dieci non spenderanno più di 100 euro in tutto per i regali.
«Gli italiani per una maggioranza del 42% conterranno il budget sotto la soglia dei 100 euro, mentre il 30% arriverà fino a 200 euro – dice Coldiretti – e un altro 15% si spingerà a 300 euro. Ma c’è anche un 8% che spenderà tra 300 e 500 euro, un 2% che arriverà a 1000 e una ristrettissima minoranza dell’1% che supererà i 2000 euro. Gli altri non hanno ancora deciso quanto spendere».