
Vinitaly, 9 italiani su 10 consumano il vino. Cresce la tendenza verso il bio
Vinitaly, 9 italiani su 10 consumano il vino. Cresce la tendenza verso il bio
Torna in presenza Vinitaly, a Veronafiere fino al 13 aprile. Secondo l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor nell’ultimo anno sono aumentati i consumatori di vino. Cresce la preferenza verso i vini mixati, come lo spritz, e sale il gradimento per il vino biologico
Gli italiani amano il vino, e lo amano ancora di più rispetto all’ultimo periodo pre-Covid. È quanto emerge dall’indagine “Gli italiani e il vino”, presentata in occasione della 54ª edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor. Quest’anno la Fiera è tornata in presenza, un appuntamento molto atteso dagli operatori del settore, che animerà Veronafiere fino al 13 aprile.
Secondo l’indagine, nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha consumato vino – dato in crescita rispetto al 2019 – per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni. Rispetto a tre anni fa i consumatori tra 18 e 41 anni sono aumentati sul piano numerico (dall’84% al 90%) ma non sulle quantità, mentre rimane invariata l’incidenza dei consumatori 42-57 anni (89%,) e si abbassa la quota degli over 57.
Cambiano anche le tipologie di vino preferite. Secondo l’indagine, infatti, il trend di crescita più marcato riguarda i consumi di vini mixati – principalmente gli spritz – che incontrano una penetrazione del 63% della platea (vs il 56% del 2019). Incrementano bene anche tutte le altre tipologie, con gli spumanti, i rossi e i bianchi, tutti all’81% (erano al 77%) e i rosati al 63% (vs il 57% nel 2019).
Ma numerosità non fa sempre rima con quantità: lo spumante, ma anche i rosati e lo spritz sono infatti oggetto di consumi saltuari in particolare da parte degli under 40, con una quota di chi li beve settimanalmente sotto il 20%. Diverso l’approccio al vino rosso, con circa il 60% degli over 57 che lo consuma 2-3 volte a settimana e un terzo tutti i giorni.
Vinitaly, i giovani scelgono il vino biologico
Consumi moderati e vini green: sono le nuove tendenze. Secondo l’indagine, infatti, sale l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni, con il 27% delle preferenze, ai danni dei vitigni autoctoni, che in 3 anni passano dal 28% al 22%.
Un trend trainato dai consumatori tra 27 e 41 anni, la cui quota in favore delle scelte green sale a oltre il 32%, mentre gli autoctoni scendono al 18%. È forte, dunque, la direzione verso i vini sostenibili, con i consumatori disposti a spendere in media quasi il 10% in più.
Cresce, inoltre, la tendenza legata ai vini facili da bere, leggeri, a bassa gradazione oppure low and no alcol.
Coldiretti: salgono i costi per le aziende
La Coldiretti, intanto, lancia l’allarme sui rialzi dei costi per il vino, che – spiega Coldiretti – subiscono l’impatto del conflitto in Ucraina registrando un aumento del 35%.
“Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti – arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali […] Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi”.
