
Vendite al dettaglio in aumento, ma calano quelle degli alimentari. AACC: pesa l'effetto prezzi
Vendite al dettaglio in aumento, calano quelle degli alimentari. AACC: pesa l’effetto prezzi
L’Istat stima, per il mese di febbraio, una crescita congiunturale per le vendite al dettaglio dello 0,7% in valore, ma dello 0,4% in volume. Calano però le vendite dei beni alimentari, che registrano -0,6% in valore e -1,5% in volume
A febbraio 2022 il valore delle vendite al dettaglio registra, nel complesso, una crescita sia in termini congiunturali sia in termini tendenziali. È quanto emerge dai dati Istat diffusi oggi. L’incremento, tuttavia, è più contenuto se si considera la misura in volume. L’Istat stima, infatti, una crescita congiunturale per le vendite al dettaglio dello 0,7% in valore e dello 0,4% in volume.
In particolare la crescita congiunturale dell’ultimo mese riguarda esclusivamente i beni non alimentari, mentre risultano in flessione gli alimentari, sia in valore sia in volume. Le vendite dei beni alimentari, infatti, registrano -0,6% in valore e -1,5% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari mostrano +1,7% in valore e +1,6% in volume.
Le vendite, inoltre, sono in aumento tendenziale in tutte le diverse forme distributive; in particolare, l’Istat evidenzia il risultato molto positivo dei discount (+7,7%). Anche le vendite on-line tornano a crescere, dopo le diminuzioni dei due mesi precedenti.
Vendite al dettaglio, il commento dei Consumatori
Per Assoutenti il crollo delle vendite alimentari è un segnale allarmante, causato dagli “effetti negativi dei forti rincari registrati da inizio anno nel comparto alimentare”.
“Da mesi denunciamo come gli aumenti spropositati dei prezzi registrati in Italia sui beni di prima necessità come pane, pasta, frutta e verdura, avrebbero avuto conseguenze sulla spesa delle famiglie – spiega il presidente Furio Truzzi – Oggi arriva la conferma dell’Istat, che registra a febbraio un tracollo per le vendite dei beni alimentari che scendono del -1,9% in volume su base tendenziale”.
Dato che – secondo Truzzi – “deve spingere il Governo ad adottare misure straordinarie, soprattutto in considerazione dell’andamento al rialzo dell’inflazione”.
Anche per l’Unione Nazionale Consumatori sull’andamento delle vendite al dettaglio pesa l’effetto prezzi.
“Il rialzo è in buona parte dovuto all’inflazione che a febbraio era già decollata a +5,7%. Su base annua, infatti, se le vendite in valore salgono del 4,3%, quelle in volume, ossia depurate dall’effetto dovuto alla dinamica dei prezzi, aumentano solo dell’1,9%. Anche nel confronto mensile si scende da +0,7 a +0,4%. Insomma, in parte si tratta solo di un’illusione ottica“, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Analogo il parere del Codacons, secondo cui “le vendite al dettaglio di febbraio risentono della forte crescita dei prezzi registrata nel comparto alimentare e della fiammata del tasso di inflazione”.
“Le famiglie italiane hanno reagito alla forte crescita dei listini alimentari tagliando gli acquisti – afferma il presidente Carlo Rienzi – un trend destinato purtroppo a proseguire nel 2022 per effetto dei nuovi rialzi dei prezzi registrati nelle ultime settimane”.
