ENERGIA. Confartigianato: le pmi pagano di più e la liberalizzazione è ancora poco conveniente
Le piccole e medie imprese italiane pagano l’energia il 42% in più della media europea e il 27,1% in più rispetto alle grandi imprese, mentre la liberalizzazione del mercato elettrico risulta ancora poco conveniente. È quanto ha detto ieri in audizione al Senato il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini: "Nonostante il calo del prezzo del petrolio, l’energia elettrica continua a costare molto cara alle piccole e medie imprese italiane che pagano l’elettricità fino al 42% in più rispetto alla media dei Paesi Ue – ha sottolineato Guerrini – Nel corso del 2008 i nostri imprenditori non hanno visto in bolletta gli effetti della diminuzione del prezzo del petrolio: infatti tra luglio e dicembre 2008 il prezzo del petrolio in euro è sceso del 62,1%; mentre nello stesso periodo l’indice dei prezzi alla produzione di energia elettrica e gas (che misurano i prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione) è salito del 6,5%. Soltanto nel primo trimestre 2009 il prezzo dell’energia sul mercato tutelato ha fatto registrare una riduzione del 12,1%".
Guerrini ha proposto di intervenire attraverso un alleggerimento della pressione fiscale sul prezzo dell’energia delle piccole imprese, l’istituzione di un meccanismo di flessibilizzazione dell’accisa sui consumi energetici per sterilizzare gli aumenti di elettricità e gas, il trasferimento alla fiscalità generale degli oneri impropri in bolletta, l’istituzione di un monitoraggio governativo dei prezzi del libero mercato dell’energia consultabile pubblicamente dalle imprese. Il presidente Confartigianato ha sottolineato la scarsa convenienza che si è prodotta per le pmi con il mercato libero: "Il mercato libero dell’energia elettrica fa registrare criticità tali da renderlo ancora poco conveniente per le imprese: tanto che soltanto 1 piccola impresa su 6 ha colto le opportunità della liberalizzazione. E, addirittura, nel terzo trimestre 2008, 1 impresa su 4 che aveva tentato la strada della liberalizzazione ha deciso di rientrare nel mercato tutelato dove i prezzi sono aggiornati ogni trimestre dall’Autorità dell’Energia".
