burro

Consumi alimentari post Covid, come cambia la spesa di latte burro e formaggi

Per la spesa domestica di latte e prodotti lattiero-caseari torna il segno negativo: meno 3,6% nei primi nove mesi del 2021 rispetto all’anno precedente. L’andamento dei consumi alimentari e della spesa domestica sta tornando alla normalità rispetto alla lunga fase dell’emergenza Covid. E dunque gli italiani tornano a comprare pranzi pronti e pietanze veloci da preparare mentre comprano meno ingredienti di base: meno farina e meno burro, per esempio. Diminuiscono anche i consumi domestici di latte UHT, che era diventato in qualche modo il simbolo delle scorte alimentari durante il lockdown.

Nell’analisi della spesa domestica di latte e formaggi, e più in generale dei consumi alimentari post-Covid fatta dall’Ismea, emergono i cambiamenti post pandemia e le tendenze che invece sembrano durare. Fra queste, l’attenzione dei consumatori per i prodotti del benessere e della salute e per prodotti freschi certificati bio, che sono ancora una piccola porzione nel carrello della spesa ma continuano a crescere.

 

tabella ismea
Ismea acquisti domestici di latte e derivati. fonte: ismea acquisti domestici di latte e derivati, ottobre 2021

 

Consumi alimentari e spesa di latte e derivati

La spesa domestica di latte e derivati e l’andamento dei consumi alimentari, così definiti, sono contenuti nel dossier Ismea Lattiero caseari: tendenze e dinamiche recenti, di ottobre 2021. Oltre all’analisi sui prezzi e sul mercato dei prodotti lattiero-caseari, c’è infatti un esame sull’andamento della spesa e dei consumi alimentari domestici.

«L’andamento dei consumi di prodotti alimentari – scrive l’Ismea – sta progressivamente ritornando alla normalità e mano a mano che ci si allontana dall’emergenza Covid-19, sembrano riconfermarsi molte delle dinamiche pre pandemia. In particolare, stanno risalendo gli acquisti per i piatti pronti e le pietanze che richiedono tempi ridotti di preparazione, per un pasto veloce in pausa pranzo oppure a cena dopo una giornata trascorsa fuori casa. Dei mesi del lockdown, però, gli italiani hanno tenuto alcune abitudini, continuando a spendere di più per cibi gourmet, per soddisfare il gusto o da consumare nei momenti di ritrovata convivialità, e per prodotti legati alla salute e al benessere personale».

Calano i consumi di latte e burro

Tutto questo per il settore lattiero-caseari si traduce in una flessione dei consumi domestici di latte e derivati: meno 5,2% nei primi nove mesi del 2021, in corrispondenza di una flessione meno che proporzionale della spesa (-3,6%), segnale di un lieve aumento dei prezzi medi al consumo (+1,6%).

Diminuisce la spesa soprattutto per burro (gli italiani cucinano di meno) e latte UHT.

«Le flessioni più rilevanti si registrano per il burro che, come verificatosi per altri prodotti base quali uova, farina e altre materie prime con cui durante il lockdown ci si è cimentati in preparazioni casalinghe, ha evidenziato un calo degli acquisti (-16% in volume rispetto a gennaio-settembre 2020). In forte calo anche i consumi domestici di latte UHT (-7% in volume), che era stato un po’ il prodotto emblema della corsa all’accaparramento di alimenti a lunga scadenza nel corso del 2020, ma per le referenze bio continua il trend di crescita (+4,4% in volume) in linea con l’attenzione ai valori di salute e benessere che l’esperienza Covid ha ulteriormente enfatizzato».

La flessione dei consumi per i formaggi si ferma invece al meno 3,5% in quantità.

Ismea rileva che anche per i formaggi «si registra una tendenza opposta per i prodotti freschi certificati bio, i cui consumi domestici, pur rappresentando ancora una quota esigua nel carrello degli italiani (circa il 6% della categoria), hanno continuato ad aumentare anche nel 2021 (+8,4% in volume nel periodo gennaio-settembre)».

 

latte
Covid, cambiano le abitudini di consumo anche nel mercato del latte

 

I consumi alimentari oggi rispetto al 2019

La spesa domestica di latte e derivati rivela alcuni cambiamenti specialmente se si confronta l’oggi col pre-Covid, cioè con i dati del 2019. Gli italiani avrebbero sviluppato una maggiore attenzione ai formaggi freschi, al latte uht ad alta digeribilità e in generale ai prodotti bio.

«Da notare, tuttavia, che se rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno emerge un confronto inevitabilmente influenzato dal verificarsi dell’emergenza Covid, si possono trarre conclusioni assai differenti analizzando la dinamica attuale dei consumi di latte e derivati rispetto al 2019: fatta eccezione per il latte fresco, che si conferma il segmento più critico e strutturalmente in calo, sembrerebbe che nel post-Covid gli italiani abbiano mantenuto una certa affezione per i formaggi (soprattutto quelli freschi), il latte UHT delattosato e, in generale, i prodotti lattiero caseari biologici».


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)