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Il turismo in Italia, così come nel resto del mondo, è stato duramente colpito dalla pandemia. Tuttavia, per il 2021 si prevede una parziale ripresa, secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano.

L’esperienza turistica punta, infatti, a essere sempre più continuativa. Tra smart working (il 39% delle strutture ricettive italiane ha ospitato clienti in lavoro da remoto nel 2020) e offerta di contenuti fruibili online o di prodotti del territorio tramite eCommerce.

Turismo, il mercato digitale in Italia

Secondo l’indagine dell’Osservatorio, l’e-commerce di viaggi degli italiani nel 2020 segna un calo del –60% assestandosi a 6,2 miliardi di euro. Prevalgono ancora le prenotazioni effettuate da desktop (65% del totale), ma il mobile assume più rilevanza (35%) e registra una decrescita inferiore rispetto al mercato (-39%).

I trasporti si confermano la categoria più acquistata su internet (60%), ma perdono quota (-1 punto percentuale rispetto al 2019) in favore degli alloggi (34%, +3 punti). Tendenza influenzata dalla prevalenza del mercato domestico e dalla preferenza per l’utilizzo dei mezzi di trasporto di proprietà. Seguono infine, con un 6%, i pacchetti e tour organizzati.

In calo il settore “business travel”. La spesa per i viaggi d’affari scende, infatti, a 7,6 miliardi di euro, in diminuzione del 63% sull’anno precedente.

 

Turismo in Italia

 

Turismo, alla riscoperta di luoghi vicini

“La costrizione alla prossimità vissuta nel 2020 ha generato un lascito in termini di riscoperta delle destinazioni vicine che ha sostenuto il mercato delle esperienze, in forte crescita negli ultimi anni”, rileva l’Osservatorio.

A trainare il turismo di prossimità sono state soprattutto le attività all’aperto. Inoltre, l’emergenza sanitaria sta accelerando l’emergere di alcuni driver di scelta fino ad oggi poco considerati, come la sostenibilità. L’83% delle strutture ricettive italiane ha messo in atto, infatti, almeno un’azione in relazione alla sostenibilità.

“Il 2020 ha segnato una svolta nell’ecosistema del Travel. La domanda si è trasformata, ma ha dimostrato una forte reattività non appena si è presentata l’occasione di tornare a viaggiare – ha affermato Eleonora Lorenzini, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo. – Gli attori dell’offerta che riusciranno a superare questa crisi si trovano di fronte alla possibilità di accelerare verso cambiamenti già in cantiere su temi come la digitalizzazione del journey, la sostenibilità e il neverending tourism”.

Il neverending turism

Tra le novità il cosiddetto “neverending tourism”, ossia “la possibilità di un’estensione dell’esperienza turistica, sia fisica che digitale, nello spazio (non solo in destinazione) e nel tempo (non solo durante, ma anche prima e dopo l’esperienza di viaggio)”.

L’Osservatorio ha rilevato, infatti, una nuova offerta turistica fatta di contenuti online, come visite a musei e città, attività sportive ambientate nelle destinazioni ma praticabili virtualmente, corsi di cucina legati ai territori visitati, che può essere prodotta e distribuita tramite canali digitali.

Inoltre, la tendenza al neverending tourism comporta una dilatazione dell’esperienza turistica oltre il tradizionale periodo di ferie. Nel 2020, infatti, il 39% delle strutture ricettive italiane ha ospitato clienti in smart working.


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