BANCHE. Mutui, l’84% degli italiani ha difficoltà a pagare
Pagare le rate di mutui e prestiti crea difficoltà anche serie all’84% degli italiani tanto che per il prossimo anno un’ampia maggioranza di intervistati – il 64% – esclude categoricamente di accendere nuovi mutui e solo l’8% si dice pronto a farne di nuovi. Sono alcuni dei risultati di un sondaggio Confesercenti-Swg.
Ma la rinuncia a rate, prestiti e mutui – si legge nel comunicato stampa – è già stata forte: solo quest’anno c’è un 50% che ha girato alla larga da queste forme di indebitamento. "Non c’è dubbio che il Governo deve intervenire subito – sostiene Marco Venturi Presidente della Confesercenti – imponendo alle banche di tagliare gli interessi per evitare il concreto rischio usura e, se è utile, allungare i tempi. Ormai c’è un vero e proprio allarme mutui e credito."
Secondo il sondaggio Confesercenti-Swg ogni mese in media escono dai bilanci familiari 478 euro, ma per il 23% degli intervistati la spesa si colloca fra i 500 e i 1000 euro. E c’è infine anche un 10% che spende fra i 1000 e i 2000 euro. Ma quante volte ricorrono gli italiani a varie forme di prestito? Fino ad oggi in media circa tre volte negli ultimi tre anni. Anche se c’è un 7% che vi è ricorso più di 5 volte. Le motivazioni più gettonate sono due: il 57% degli intervistati intendeva ridurre l’impatto del pagamento, un altro 41% non possedeva l’intera cifra.
La "regina" dei desideri per i quali si ricorre ai prestiti è la casa (ristrutturazioni o acquisto di prima o seconda casa) segue l’auto elettrodomestici e mobili, computer e altri prodotti tecnologici. Ma c’è anche un 6% che si indebita per cerimonie e un 2% per regalare o regalarsi un gioiello.
Per poter sostenere le spese mensili fisse le famiglie riorganizzano i bilanci e tagliano in primo luogo le risorse per le vacanze (lo fa un 21%). Subito dopo a rimetterci è il tempo libero su cui si abbatte il taglio di un altro 20% del campione. Notevole anche la rinuncia a comprare nuovi capi di abbigliamento o scarpe con un altro 17% di intervistati. E si arriva ad un 9% che usa le "forbici" per rifilare tutte le voci del proprio bilancio.
Fino ad oggi i risparmiatori italiani intervistati ritengono di aver perso quasi il 17% in termini di rendimento dei propri investimenti fatti. Ma la maggioranza delle "formiche" italiane ha suddiviso i suoi risparmi in conti correnti (22%), in fondi ( 17%), in Bot ed altri titoli di Stato (15%). Solo un 10% si è indirizzato verso le azioni, mentre un 2% ha riscoperto il … materasso e tiene i soldi in casa. Questo 2% è destinato a salire di un punto nei prossimi mesi che saranno dominati – stando alle risposte date al sondaggio – dalla preferenza dei risparmiatori verso i titoli di Stato. Poi vengono gli immobili e i conti correnti bancari. Solo un altro 2% si farà abbagliare dal colore dell’oro. Ma la prudenza degli investitori emerge anche da un’altra percentuale: quella di chi non modificherà i propri investimenti e che si aggira attorno all’11%.