Stop gabbie negli allevamenti, dagli europei un milione e mezzo di firme per il benessere degli animali
Basta agli animali in gabbia: l’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age si è chiusa con la raccolta di oltre un milione e mezzo di firme in tutta Europa
È ora di dire basta agli animali in gabbia. Il messaggio arriva forte e chiaro dai cittadini europei, che hanno raccolto oltre un milione e mezzo di firme a sostegno della petizione End the Cage Age per la protezione degli animali negli allevamenti.
L’iniziativa dei cittadini europei contro le gabbie si è chiusa l’11 settembre. La coalizione che l’ha lanciata, composta da oltre 170 organizzazioni in tutta Europa, ha raccolto oltre un milione e mezzo di firme nell’arco di un anno. Ne servivano un milione, come richiede questo strumento di partecipazione dei cittadini. Il primo passo è stato fatto. La palla passa ora alla Commissione europea che dovrà adottare una risposta spiegando quale azione, nel caso, sarà proposta in risposta all’iniziativa dei cittadini.
End the Cage Age: basta gabbie
End the Cage Age chiede la fine dell’uso delle gabbie in tutti gli allevamenti europei. Strumenti anacronistici, luoghi di sofferenza per milioni di animali, rinchiusi in spazi angusti, ristretti, sovraffollati, spesso per la gran parte della loro vita. «Una vita in gabbia non è vita», ribadiscono i promotori dell’iniziativa.
«Sono oltre 300 milioni gli animali allevati in gabbia in Europa: suini, galline, conigli, oche, quaglie e vitelli – denunciano le organizzazioni che hanno lanciato la petizione – Le gabbie sono un metodo crudele e non necessario: gli animali infatti sono spesso costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento critico o in isolamento e non possono muoversi liberamente».
Snocciolare qualche numero rende bene le dimensioni del fenomeno. Quasi 120 milioni di conigli vengono allevati a scopo alimentare nella sola UE e quasi tutti trascorrono la loro intera esistenza in gabbia, in uno spazio così piccolo da compromettere seriamente tutti i loro comportamenti naturali. In Europa vengono allevate circa 400 milioni di galline ovaiole. Oltre la metà è costretta in gabbie sovraffollate. Delle circa 12 milioni di scrofe in Europa, la maggioranza trascorre quasi la metà dell’anno in gabbie in cui non c’è neanche lo spazio per girarsi (fonte: CIWF Italia).
L’opinione pubblica: protezione per gli animali allevati
Sono temi che incontrano il favore della società civile. «L’opinione pubblica è ampiamente a favore di un miglioramento del benessere degli animali allevati, – ricorda in un documento lanciato per l’iniziativa il CIWF Italia – con il 94% della popolazione europea che considera la tutela del benessere degli animali negli allevamenti una questione di fondamentale importanza e l’82% che invoca una migliore protezione degli animali allevati».
Alcuni Stati all’avanguardia hanno introdotto già delle leggi nazionali per limitare o vietare alcune forme di allevamento in gabbia. La Svezia ha vietato tutte le gabbie per le scrofe, di gestazione e di allattamento, e le prime sono illegali nel Regno Unito. In Lussemburgo le gabbie “arricchite” per le galline ovaiole sono già vietate, mentre in Austria saranno vietate dal 2020 e in Germania dal 2025. E sugli scaffali dei supermercati europei sono sempre di più le uova che vengono da allevamenti senza gabbie.
Un primo traguardo
L’iniziativa ha raccolto le firme necessarie per essere esaminata dalla Commissione. Un «traguardo storico», dicono le organizzazioni promotrici. In tutta la Ue hanno unito le forze oltre 170 associazioni, fra le quali 20 in Italia (ci sono nel dettaglio Animal Law, Animal aid, Animal Equality, CIWF Italia Onlus, Lega Nazionale Difesa del Cane, Legambiente, Amici della Terra, Il Fatto Alimentare, Terra Nuova, Slow Food, Confconsumatori, Lega per l’abolizione della caccia, Jane Goodall Institute, Terra! Onlus, Animalisti Italiani, ENPA, LAV, Partito animalista, LEIDAA, OIPA, LUMEN).
In Italia le firme raccolta a sostegno di End the Cage Age sono state circa 95 mila ma il loro numero potrebbe crescere perché si stanno ancora conteggiando le firme cartacee.
«Siamo orgogliosi di essere parte di questa grande vittoria ottenuta grazie a una vasta collaborazione – dicono dalla coalizione italiana – Solo poche ICE hanno raggiunto il milione di firme. Aver raggiunto il milione e mezzo di firme significa che la Commissione europea non potrà ignorare quanto la protezione degli animali allevati a scopo alimentare sia importante per i cittadini».
«Oggi abbiamo raggiunto un risultato importante di grande azione politica nella storia della protezione degli animali negli allevamenti. Ma la sfida per liberare gli animali dalle gabbie non è ancora finita – spiegano – Ora sta alla Commissione avviare il cambiamento che i cittadini hanno richiesto: non vogliamo che la crudeltà delle gabbie duri ancora».